Giorgia Meloni dovrebbe ringraziare ogni giorno quei talk-how che si occupano di lei solo per denigrarla.
La premier prende un premio di prestigio a New York e ci si inventa una relazione con colui che l’ha elogiata pubblicamente.
E’ in Europa come mai nessuno è stato e si continua a parlare di isolamento dell’Italia.
La luna di miele con la nostra gente continua e c’è chi azzarda che si va verso un’autocrazia.
Si approva una legge sulla sicurezza e la risposta è che il governo ha le manette facili.
Meloni porta ordine a scuola
Si riporta un po’ d’ordine nella scuola e si insinua il pericolo di limitare il dissenso. Come se insultare un docente o addirittura picchiarlo fosse una vecchia consuetudine.
Si rischia il carcere per chi ostruisce il traffico, il che vuol dire andare contro alle manifestazioni ed alla giustificata protesta. Insorgono il pd e la sinistra intera guidata da Elly Schlein e chi è nel corteo (non numeroso in verità) grida: “Giorgia in Siberia”. Non si è più liberi di essere dissenzienti.
L’elenco potrebbe continuare all’infinito per la gioia di quelle trasmissioni che studiano da mattina a sera come “inchiodare” la premier.
Una rete d’assalto
Primeggia una rete in particolare che non ha avversari al confronto, ma è meglio non fare classifiche dando i tre punti a chi ha vinto ed uno solo a chi non è andato oltre il pareggio.
E’ una gara che non ha soluzioni di continuità. Eppure gran parte della gente non abbocca più: ascolta, si interroga, parla con amici e parenti e dimostra con il voto che la luna di miele con la premier è tutt’altro che finita.
Vinse le politiche nel mese di settembre del 2022 con il ventisei per cento delle preferenze e, ora, dopo il voto europeo, ha raggiunto il trenta per cento. Questo vuol dire che tutto il dissenso di certa informazione fa bene alla presidente del consiglio la quale dovrebbe dare un premio a chi continua a osteggiarla solo per il desiderio di parlarne male.
L’accusa è sempre la stessa, il ritornello non cambia e risuona spesso la parola fascismo, una parentesi della nostra storia che è scomparsa da quasi 80 anni.
Nicola Zingaretti, già governatore del Lazio tuona: “E’ una destra illiberale” e molti gli vanno dietro perché questo è l’ordine.
Elly Shlein lavora e difende il campo largo, ma ogni giorno quei partiti si dividono: una volta per un motivo, un’altra seguendo una direttiva diversa. “Solo in questa maniera (cioè uniti) potremo abbattere la destra che sta facendo solo del male all’Italia”.
E’ un obiettivo che per il momento dà torto alla segretaria del Pd, ma lei, imperterrita insiste. Forse non le è rimasto altro.
Per l’opposizione tutto è permesso, tutto è giustificato anche se tu vai a scuola e siccome sei andato male insulti il professore e lo accusi di essere un dittatore.
Con il beneplacito dei genitori che vorrebbero addirittura la sospensione di “quel signore” che ha il solo compito di insegnare ai giovani la cultura.
La verità è che chi ha perso non dimentica i tempi in cui prevaleva in tutti i campi. La maggioranza brutta e cattiva ha oggi il predominio “e si è presa quello che è stato sempre nostro”.
Non si ha un’idea, né un programma con cui cominciare a discutere di modo che l’opinione pubblica comprenda e si lasci trascinare da quei princìpi.
L’opportunità è che Elly Schlein e i suoi cespugli comprendano questa situazione al fine di riprendere il consenso che avevano solo qualche anno fa. Un’opposizione che fa il cane da guardia a chi governa è un pregio che una buona democrazia non può perdere. A dispetto di coloro i quali, insensatamente, continuino a gridare “al lupo, al lupo” quando ormai il lupo non c’è più.
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