Italiani (più) ricchi o (più) poveri? Schlein fa la Mamdani e non ha dubbi ma Silvia Salis la terrorizza - Blitzquotidiano.it (foto ANSA)
Le potremmo definire prove di una nuova sinistra: più moderata, meno intransigente, più favorevole al confronto invece che al no senza alcun motivo.
Certamente diversa di quella attuale guidata da una Elly Schlein “che non propone mai un’idea nuova che possa convincere gli italiani”.
Si chiama Progetto civico italico: non si nasconde più, mostra i suoi connotati e lo fa nel corso di un convegno tenutosi qualche giorno fa a Roma.
A lanciarlo è l’assessore al turismo della Capitale Alessandro Onorato dietro il quale appaiono nomi di un certo livello come i sindaci di Napoli, Genova e Roma.
A che cosa mira questo gruppo di un certo Pd? A tacitare un partito che non va avanti, che si limita a far chiasso e a urlare senza una linea che dia quel credito necessario per dare corpo ad una opposizione che non si limiti a dir male del governo e di Giorgia Meloni.
C’è un futuro per la sinistra?

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Ma che si presenti come una forza che in futuro possa essere alternativa alla maggioranza di oggi. “Andando avanti di questo passo, la destra governerà anche dopo il 2027”, sostengono.
Che l’iniziativa non sia di piccolo cabotaggio lo dimostrano non solo i nomi che vi hanno aderito, ma, guarda un po’: all’incontro si presenta anche Giuseppe Conte. Il quale pensa che questo ribaltone possa portarlo finalmente a coronare il suo sogno: scalzare la Schlein e diventare lui il vero interlocutore della sinistra.
La segretaria, insomma, non piace affatto alla parte meno aggressiva, ma lungimirante del Pd. I riformisti lo ribadiscono da tempo, ma l’apparato dei dem è ancora tutto schierato con la Schlein e non teme ribaltoni.
Però, cominciano a avere i primi dubbi quando leggono chi potrebbero essere i protagonisti dell’iniziativa. Temono sopratutto un nome, quello di Silvia Salis diventata la donna sulla quale puntare per vincere.
Da subito, appena nominata prima cittadina di Genova, si è visto di quale pasta sia fatta. Per anni, è stata la vice del presidente Giovanni Malagò al Coni, ha imparato le segrete cose di chi vuol arrivare in alto. Una volta vinte le elezioni che hanno scalzato la destra al potere in comune, ha ricevuto la telefonata di Elly Schlein che ha voluto congratularsi con lei. La segretaria l’avrebbe desiderata subito al suo fianco pur restando al momento sindaco.
I vantaggi del sindaco di Genova
Perché tanto interesse? Semplice: quel Pd che non ama l’assetto attuale l’ha vista subito come una probabile prima inquilina di via del Nazareno: “È una donna, affascinante (particolare che non guasta), preparata, cortese, ma intransigente di fronte a determinati principi. “E poi soprattutto – sostenevano i riformisti, “non ha quella frenesia di sinistra di Elly”.
Un particolare di non poco conto se si guarda a quel che avviene oggi nel Pd spaccato in numerose correnti. Una linea che non ha futuro perché non trova un consenso generale.
Alessandro Onorato si spinge ancora più in là: pensa alle primarie che si dovrebbero svolgere pochi mesi prima delle politiche del 2027. Dice: “Siamo convinti che lei potrà essere una candidata di successo, una nostra esponente che riporti il Pd non al passato, ma a un diverso futuro”.
Silvia Salis tace, è nel suo ufficio mattina e sera, ma parla pochissimo fuori delle quattro mura della stanza riservata al sindaco. In tanti hanno cercato di avvicinarla per strapparle se non una intervista una dichiarazione di un certo rilievo, ma lei, furba e diplomatica come è diventata nel corso degli anni, risponde: “Rivolgetevi al mio ufficio stampa che conosce alla lettera tutti i miei impegni”. Naturalmente quando tenti di parlare con il collega diventato il suo portavoce non caverai un ragno dal buco e non resta che rassegnarsi.
In via del Nazareno quali sono gli umori? All’apparenza tranquilli in specie quando si affronta il problema delle primarie. “Non temiamo nulla, l’apparato del partito è tutto con noi e chi ritiene di scalzarci sbaglia di grosso”. Non sono parole che fanno retrocedere i riformisti. A quelle primarie parteciperanno la Schlein, forse Giuseppe Conte chissà e la novella del gruppo, quella Salis che potrebbe mettere d’accordo tutti.
Nel mondo politico italiano si guarda con un certo timore al mancato incontro di Putin e Trump a Budapest, sintomo che la pace è molto lontana nella guerra Ucraina-Russia; mentre si spera molto che la tregua in Medio Oriente continui, facendo tacere le prefiche che vorrebbero il contrario per poter dir male a tutto tondo di Donald Trump.
Giorgia Meloni parla alle due Camere in vista del Consiglio europeo forte del 31 per cento raggiunto nei sondaggi. A Napoli la guerra per la poltrona da governatore non ha limiti: l’ex ministro Sangiuliano che si presenta con la destra, avrà di nuovo sul suo cammino Maria Rosaria Boccia (un confronto senza commenti).
Chiara Appendino, la transfuga dei 5Stelle afferma con forza: “Le alleanze non le respingiamo, ma senza snaturarci.” L’ennesima botta a Giuseppe Conte che si consola attaccando la premier in Parlamento. “Una manovra economica – dice – che non risolve nemmeno uno dei numerosi problemi che assillano l’Italia”. Rispondono i suoi oppositori: “Ci penserà lui con un nuovo reddito di cittadinanza”.
