
Voglia di nucleare di quarta generazione, entro il 2040 l’Italia avrà le nuove centrali. L'annuncio da Cingolani e il ministro Pichetto Fratin (foto Ansa) - Blitz Quotidiano
Voglia di nucleare. In Italia il “costo della bolletta è un dramma quotidiano per famiglie e imprese”. Allarme rilanciato martedì anche dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini. Le centrali atomiche non sono più lo spettro del passato semmai sono una carta per ii futuro. Ne sono convinti persino lo Stato della California, il più ricco e ambientalista degli Usa, e soprattutto il Giappone che al riguardo ha una memoria storica traumatica: tutti ricordiamo l’Olocausto nucleare di Hiroshima e Nagasaki del 1945 e la più recente tragedia di Fukushima del 2011 che provocò un morto e 18 feriti. Ma tanto bastò perché, all’epoca, il 70 per cento dei giapponesi volesse l’addio al nucleare. Lo choc di allora portò alla chiusura di tutti i 54 reattori del Paese. Oggi la situazione è completamente capovolta: il 70 per cento è d’accordo per tornare a dipendere dall’energia atomica.
Fumio Kishida, nell’agosto 2022 era ancora premier del Giappone e passò all’azione facendo riaprire le centrali inattive autorizzando anche la costruzione di una nuova generazione di reattori. Chi avrebbe immaginato una svolta del genere?

Il nucleare di quarta generazione
Anche in Italia il sentimento pubblico si è rovesciato. Il referendum abrogativo del 2011 che diede l’addio al nucleare col 90,05 per cento, è un vecchio ricordo. Oggi c’è l’annuncio ufficiale di Roberto Cingolani (ad di Leonardo ed ex ministro della Transizione) insieme al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin: “Entro il 2040 l’Italia avrà le nuove centrali”. E si tratta di reattori modulari avanzati, con una tecnologia che promette maggiore sicurezza, minor produzione di scorie e una maggiore flessibilità d’impiego. Cingolani ha aggiunto: “Non funzionano con uranio 235, in caso di guasto si spengono come un motore. Non possono diventare bombe”. Il ministro Pichietto Fratin ha confermato l’intenzione del Governo di costruire un quadro giuridico favorevole allo sviluppo del nucleare.
Cresce la domanda di energia
Pichetto Fratin addirittura sostiene che la domanda di energia “è destinata a più che raddoppiare nei prossimi 20 anni e le rinnovabili, da sole, non basteranno. Ma oggi abbiamo giovani più aperti a questa opzione e la scienza ci offre strumenti nuovi”. Dopo la pandemia la percezione pubblica è cambiata drasticamente. Una transizione che prima sembrava un ideale condiviso oggi appare faticoso e, in alcuni casi, respinta. L’obiettivo è l’azzeramento delle emissioni non la demonizzazione di una tecnologia.
L’iter per il ritorno al nucleare
Lo scorso 28 febbraio il Governo ha approvato nel Consiglio dei ministri il ddl delega sul nucleare. Entro la fine dell’anno la legge delega andrà alle Camere per l’approvazione, ed entro il 2026 terminerà l’iter per i Decreti Attuativi. È il caso di ricordare che i reattori di quarta generazione sono ancora in sperimentazione, sono a fissione nucleare e dovrebbero rivoluzionare la produzione di energia. La Cina conduce la sperimentazione nel deserto dei Gobi. Sarà pronto fra una decina d’anni.