Filippo Taddei, l’economista della segreteria di Renzi: “Rimettere l’Imu per ridurre l’Irpef”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Dicembre 2013 - 10:46 OLTRE 6 MESI FA
 Filippo Taddei, l'economista della segreteria di Renzi: "Rimettere l’Imu per ridurre l’Irpef"

Filippo Taddei, l’economista della segreteria di Renzi: “Rimettere l’Imu per ridurre l’Irpef”

ROMA – “Rimettere l’Imu per ridurre l’Irpef”, Filippo Taddei, macroeconomista e docente della Johns Hopkins University, responsabile economico della nuova segreteria di Renzi, è stato intervistato da Alessandro Trocino per il Corriere della Sera.

Ecco l’intervista.

Se lo aspettava? 
«Una sorpresa assoluta. Ho ricevuto un messaggio alle 7.20 del mattino, mentre accompagnavo i figli a scuola, come faccio tutti i giorni».
L’ha scelta Renzi? In quanto civatiano? 
«Mi ha scelto lui, certo, ci mancherebbe. E spero e credo che l’abbia fatto non per riempire una casella ma perché mi stima».
Lei ha scritto per Civati il programma economico, spesso critico con il governo. Non entrerà in conflitto con Renzi e Letta? 
«Non la metterei in questi termini. Quando accetti, porti le cose che hai da offrire. E se mi hanno scelto è anche per la fiducia che hanno nella mia capacità di fare sintesi».
Quale sarà la sua priorità? 
«Ripristinare la centralità del lavoro nella società italiana. Il lavoro non conta più come un tempo».
E come si fa a ridargli centralità? 
«Innanzitutto riducendo le imposte sul reddito da lavoro. E siccome bisogna essere responsabili e concreti, se vogliamo parlare di riduzione di imposte, dobbiamo parlare anche di riduzione della spesa pubblica».
Non è facile. 
«Un contributo importante arriva dalla spending review. È un tema sul quale abbiamo puntato molto nella campagna con Civati. La riduzione di spesa degli organi esecutivi, legislativi e affari esteri, che in Italia è dell’un per cento di Pil più alta della Gran Bretagna, dello 0,7% della Germania e dello 0,8% della Spagna. Sta lavorando bene su questi temi l’economista Roberto Perrotti. Serve una drastica riduzione dell’imposta sul reddito, una riduzione fiscale nell’ordine del 7-10 per cento».
Un programma ambizioso. 
«Non è una cosa che si può realizzare in due mesi. È un programma di legislatura. Ma è la direzione da seguire».
Finora il dibattito è stato monopolizzato dall’abolizione dell’Imu. 
«Una discussione incredibile, una battaglia ideologica. Era evidente a tutti che si trattava di tempo perso, visto che parliamo di un’imposta pari, in media, a 250 euro a famiglia all’anno e che quasi il 30 per cento della popolazione ne era già esente. Come si fa a fermarsi a parlare tutto questo tempo di questo tema, quando se un datore di lavoro vuole aumentare di 100 euro lo stipendio di un lavoratore, nella sua busta paga ci finiscono solo 40 euro?».
Il Pd si è piegato, sono le larghe intese. Per ripristinare l’Imu bisogna però convincere il Nuovo centrodestra. 
«La mia responsabilità è fare in modo che il Pd abbia una proposta coerente e concreta e orientata a correggere gli errori del passato. Prima correggiamo le storture, poi andiamo avanti. Naturalmente bisogna vedere se si creano le condizioni politiche, ma questa è una cosa che non è di mia competenza. Sarà il segretario a stabilire modi e tempi del cambio di rotta».