Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Ja buana!”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Agosto 2015 - 08:22 OLTRE 6 MESI FA
Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: "Ja buana!"

La prima pagina del Fatto Quotidiano del 19 agosto

ROMA – “Ja buana!” è il titolo dell’editoriale a firma di Marco Travaglio sulle pagine del Fatto Quotidiano di mercoledì 19 agosto.

Diversamente dai garruli politici italiani, Angela Merkel parla solo quando ha qualcosa da dire. L’altro ieri, in visita privata all’Expo di Rho, non aveva nulla da dire e infatti nulla ha detto, a parte i soliti sorrisi, strette di mano e frasette di cortesia (“l’Expo mi piace”, “Italia very good”) per il paese ospitante e i suoi rappresentanti, ampiamente prevedibili e catalogabili alla voce “diplomazia”. Per evitare equivoci, non si è neppure detta “colpita e impressionata dalle riforme italiane”, la frase standard che ripete macchinalmente dal 2005 al premier italiano di turno (Prodi, Monti, Letta e Renzi, con la comprensibile eccezione di B.).

Ma la stampa più provinciale del mondo, la nostra, è riuscita ugualmente a trasformare quella passeggiata senz’alcun peso politico in un evento epocale, anzi in una svolta storica. Repubblica:“Migranti, l’aiuto di Merkel a Renzi”, “Emergenza migranti, la Merkel volta pagina: ‘Si muova tutta la Ue’. Ok alle riforme italiane’”. Corriere della Sera: “Merkel all’Expo: bene l’Italia”, “La sintonia Merkel-Renzi”. L’Unità:“Renzi-Merkel a Expo: superiamo l’austerità”, “I mmigrazione, Merkel apre a una soluzione europea”. Il resto lo fanno i cronisti al seguito, che appena vedono uno che non parla italiano diventano un incrocio fra gli scolaretti tremolanti all’esame di terza media e Totò e Peppino davanti al vigile di piazza Duomo, scambiando le cose più normali per avvenimenti di portata mondiale.

Stavolta li ha molto colpiti un fatto eccezionale: la Cancelliera “passeggia stanza dopo stanza, ascoltandole spiegazioni di Sala”(Corriere). Evidentemente s’aspettavano di vederla incedere fra i padiglioni a bordo di un panzer della Wehrmacht sparacchiando a destra e a manca o sorvolare l’esposizione universale su un caccia bombardiere della Luftwaffe sganciando siluri qua e là. Niente di tutto questo: “Angela” cammina proprio con i suoi piedi e addirittura ascolta con le sue orecchie,“interessata a quello che vede” (con i suoi stessi occhi, che – per la cronaca –sono due, proprio come i nostri). Chi l’avrebbe mai detto. Del resto è “Una Frau alla mano”, titola il Corriere citando una turista che le ha stretto la mano, contandosi poi le dita e scoprendo che gliele aveva lasciate tutt’e cinque. Ma la frase storica destinata a lasciare il segno nei millenni a venire è un’altra, captata ancora dal Corriere: “Gli italiani sono molto bravi”. Qui il cronista gonfia il petto di giusto orgoglio patriottico (…)