Brucellosi: che cos’è, sintomi e cura

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Settembre 2020 - 14:57 OLTRE 6 MESI FA
Brucellosi: che cos'è, sintomi e cura

Brucellosi: che cos’è, sintomi e cura (Ansa)

Brucellosi: ecco cos’è la malattia che in Cina ha colpito 3mila persone in seguito ad una fuga di batteri da un laboratorio di vaccini

In Cina tremila persone si sono ammalate di brucellosi a causa di una fuga di batteri da un impianto di produzione di vaccini per animali. Ma che cosa è la brucellosi?

La brucellosi, spiega l’Istituto superiore di sanità sul proprio sito, è una malattia infettiva degli animali causata da batteri appartenenti al genere Brucella.

È presente in tutto il mondo, ma soprattutto nei Paesi del Mediterraneo, in India, nei Paesi mediorientali, nell’Asia centrale e in America Latina.

La brucellosi colpisce, fra gli altri, mucche, pecore, capre, cervi, maiali, cani. Alcuni dei batteri del genere Brucella possono contagiare anche l’uomo. 

L’infezione umana da brucellosi

Gli uomini possono contrarre la malattia entrando in contatto con animali o prodotti di origine animale contaminati.

In generale, le vie attraverso cui si ha il contagio sono: cibi o bevande contaminate, per inalazione, tramite ferite aperte sulla pelle. La prima è comunque la via più comune, anche perché il batterio si trova anche nel latte degli animali contagiati, e se questo non viene pastorizzato l’infezione passa agli esseri umani, sottolinea l’Istituto superiore di sanità. 

Il contagio attraverso le ferite aperte può esporre al rischio coloro che lavorano nei mattatoi o nelle cliniche veterinarie, mentre quello attraverso l’inalazione vede a rischio chi lavora nei laboratori in cui vengono coltivati questi batteri.

Sintomi e terapia

I sintomi sono vari e simili a quelli dell’influenza: febbre, mal di testa, mal di schiena e senso diffuso di debolezza. Ci possono però essere anche infezioni al sistema nervoso centrale o cronicizzazioni con febbri ricorrenti, stati di affaticamento, dolori alle articolazioni.

La terapia di solito è antibiotica, ma nei casi più gravi è necessario il ricovero in ospedale. Il rischio di mortalità è inferiore al 2%. (Fonte: Istituto superiore di sanità)