Coronavirus, vaccini influenzali obbligatori da ottobre anche per i bambini. Brusaferro approva

ROMA – Nella lotta al coronavirus anche i vaccini antinfluenzali diventano un’arma fondamentale. In alcune regioni, come il Lazio, saranno obbligatori da ottobre per gli over 65 e gli operatori sanitari. Ma la Società italiana di pediatria (Sip) chiede il vaccino anche per i bambini dai sei mesi ai sei anni. Richiesta che è stata pienamente appoggiata anche dal presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro.

“Anche se c’è il Covid – ha spiegato Brusaferro alla trasmissione Agorà – le altre malattie non scompaiono. Ad esempio, l’influenza in autunno circolerà di nuovo e dovremo proteggere tutte le persone a rischio”, anche perché questo aiuterebbe nella diagnosi del nuovo coronavirus. 

“Ci sono patologie delle vie respiratorie, l’influenza è una di queste – ha precisato Brusaferro – che hanno sintomatologie simili a quelle del Covid. E’ chiaro che in stagione influenzale questa diagnosi differenziale diventa importante”.

“Dobbiamo quindi – ha aggiunto – sostenere le vaccinazioni che si sono rivelate utili, sia per anziani, che per bambini e per adulti”. Il fatto che fare il vaccino antinfluenzale aiuti anche a “distinguere Covid da altre patologie respiratorie con sintomi simili, come l’influenza”, è “una considerazione che anche ogni cittadino può fare”. E’ chiaro che poter fare “una diagnosi differenziale sia importante. Ad esempio, ora che l’influenza non circola quasi più è evidente che le sintomatologie di tipo respiratorio che vediamo sono legate per lo più alla patologia Covid”.

Per questo i pediatri, pur riconoscendo l’esigenza di interrompere momentaneamente le somministrazioni, chiedono ora che le attività vaccinali riprendano al più presto. Le procedure per mettere in sicurezza i centri vaccinali ci sono, e le ha chiarite di recente anche l’Oms.

In molti centri, spiega il coordinatore del tavolo tecnico Sip Rocco Russo “in questa fase dovrà essere modulato l’accesso per gestire l’afflusso di pazienti garantendo le norme di igiene e di distanziamento. Si tratta di un bel cambiamento, visto che prima l’accesso era libero e vaccinavamo anche 30-40 bambini al giorno. Ora è bene che i genitori prenotino in anticipo le vaccinazioni, e si attengano più scrupolosamente del solito agli orari degli appuntamenti”. (Fonti: Ansa, Agi, Agorà).

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