Rapporto Onu: 200mila persone l’anno morte per droga. Uno su 20 ne fa uso

Pubblicato il 27 Giugno 2012 - 12:15 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Eroina, cocaina e altre droghe uccidono circa 200.000 persone l’anno, favorendo la diffusione dell’Hiv. Una persona su 20 ha fatto uso di stupefacenti. L’allarme è lanciato da Yuri Fedotov, direttore esecutivo dell’agenzia Onu contro la droga e il crimine (Unodc), che ha presentato al Palazzo di Vetro il World Drug Report 2012. Secondo il documento circa 230 milioni di persone, il cinque per cento della popolazione adulta del mondo tra i 15 e i 64 anni, hanno usato una droga illegale almeno una volta nel 2010. Tanto che fornire un adeguato trattamento sanitario a tutti gli individui dipendenti dalla droga costerebbe globalmente fino a 250 miliardi di dollari.

I consumatori problematici, soprattutto di eroina e cocaina, sono circa 27 milioni, pari allo 0,6% della popolazione adulta mondiale, o a una persona ogni 200. Solo per quanto concerne la cocaina, nel 2010 ad utilizzarla sono stati un numero variabile da 13,3 a 19,7 milioni (circa lo 0,3-0,4% della popolazione mondiale), e i mercati principali per il consumo di questa droga continuano ad essere il Nord America, l’Europa e l’Australia.

Gli Stati Uniti hanno visto diminuire l’uso dal 3% del 2006 al 2,2% del 2010 (tra gli adulti), mentre in Europa la quota è rimasta stabile, in linea con le percentuali americane. La palma della droga illegale più popolare a livello globale va però alla cannabis, con un numero di consumatori che oscilla tra i 119 milioni e i 224 milioni. E proprio l’Europa è il mercato più grande del mondo per la resina da cannabis, sotto forma di hashish. Per quanto riguarda l’ecstasy invece, nel 2010 sono state sequestrate 45 tonnellate di metanfetamine, circa il doppio rispetto al 2008.

L’Europa rimane in linea con la media mondiale, segnando un numero di sequestri passato da 595 kg nel 2009 a 1,3 tonnellate nel 2010. Se il consumo globale di droga è mediamente rimasto stabile, è però in aumento nei Paesi in via di sviluppo, che vogliono emulare lo stile di vita delle nazioni industrializzate. Questo rende necessario il sostegno internazionale affinchè gli Stati più deboli possano affrontare questa sfida. Per quanto riguarda l’oppio, l’Afghanistan si conferma il primo Paese produttore al mondo, segnando un aumento rispetto al 2010, quando le malattie delle piante hanno distrutto quasi la metà dei raccolti e innescato un aumento dei prezzi.

Al secondo posto c’è la Birmania. Secondo il rapporto Onu la produzione globale di oppio nel 2011 ha raggiunto quota 7.000 tonnellate, in aumento rispetto al 2010. Il numero uno di Unodc ha sottolineato infine come i Paesi dove le droghe vengono prodotte e consumate hanno un chiaro interesse nella lotta contro il traffico illecito di stupefacenti, e i governi non devono dimenticare che le droghe incidono sulla salute e sulla sicurezza a livello globale.