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Sonnambulismo sessuale, cos’è e come si manifesta

Una ragazza inglese di 24 anni ha ottenuto le scuse della Procura della Corona che aveva archiviato la denuncia di uno stupro mentre dormiva in casa di amici a Londra. L’archiviazione era arrivato dopo aver stabilito che, secondo la Procura, si potesse trattare di un caso di sonnambulismo sessuale.

Gb, presunto caso di stupro archiviato come “Sexsomnia”

La giovane aveva raccontato di essersi addormentata vestita sul divano dopo una serata in gruppo con bevute di prosecco e di essersi svegliata seminuda, senza pantaloni e mutande, con il reggiseno slacciato e la collana rotta e a terra.

Aveva la sensazione di esser stata violentata e aveva affrontato l’uomo che era rimasto in casa, il quale si era limitato a risponderle: “Credevo che fossi sveglia”, per poi svignarsela.

Tre anni dopo, a pochi giorni dal processo al presunto stupratore, la giovane è stata convocata in Procura dove le è stato spiegato che il caso veniva archiviato perché due esperti avevano ritenuto che potesse soffrire di “Sexsomnia”.

Cos’è il sonnambulismo sessuale

Il sonnambulismo sessuale o “Sexsomnia”, è un disturbo del sonno in cui si mettono in atto comportamenti sessuali, senza consapevolezza o intenzione, durante il riposo notturno. E’ molto più frequente negli uomini che nelle donne. Spesso viene usato come scriminante per sfuggire a una condanna per violenza sessuale. Sui manuali di medicina viene classificato tra i disturbi del sonno e identificato come parasonnia.

Questi episodi si verificano normalmente quando una persona è in una fase di sonno profondo e si risveglia parzialmente, in un modo da innescare un’attività o un comportamento sessuale complesso, rimanendo per lo più addormentato.

Un aspetto chiave del sonnambulismo sessuale è che la persona non ha praticamente mai un ricordo dell’episodio quando si sveglia. Per questo motivo, il più delle volte vengono a conoscenza del loro sonnambulismo da un membro della famiglia o da un coinquilino.Questi episodi si verificano generalmente durante il primo terzo o metà della notte, quando una persona tende a trascorrere una percentuale maggiore di tempo nelle fasi del sonno rem profondo.

Il confine sottile tra sonnambulismo sessuale e stupro

Tornando alla vicenda della 24enne, c’è un piccolo particolare: i due esperti non avevano mai visitato la donna. Uno di loro aveva sostenuto che potesse addirittura aver avuto gli occhi aperti e mostrato piacere durante il rapporto

La vittima, durante la denuncia aveva dichiarato di aver avuto un paio di episodi di sonnanbulismo in precedenza. La stessa cosa che, secondo la Procura, sarebbe accaduta quella notte escludendo quindi che si possa essere trattato di violenza sessuale. 

La ragazza non si è però arresa ed ha presentato un ricorso per contestare l’archiviazione. La giovane ha anche consultato un esperto del sonno dichiarando di non aver avuto questo tipo di episodi con i suoi precedenti fidanzati. 

“Non vedo perché mi sarebbe dovuto capitare proprio con qualcuno a cui non avrei mai acconsentito di fare sesso con me”, ha affermato. Dopo alcuni test del sonno, l’esperto non è stato però in grado di escludere in modo categorico che possa aver avuto un episodio di “sexsomnia”.

A dare ragione alla giovane è stato però il procuratore capo che ha fatto svolgere un riesame indipendente del caso. Decisione arrivata in ritardo dato che ormai non si può riaprire un’inchiesta che porti a compiere due volte un procedimento per lo stesso reato. La 24enne ora chiederà un risarcimento danni alla Procura. 

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