Vaccino AstraZeneca agli under 55 senza patologie, il richiamo a 12 settimane. La circolare del ministero

di Daniela Lauria
Pubblicato il 10 Febbraio 2021 - 12:52 OLTRE 6 MESI FA
Vaccino AstraZeneca agli under 55 senza patologie, il richiamo a 12 settimane. La circolare del ministero

Vaccino AstraZeneca agli under 55 senza patologie, il richiamo a 12 settimane. La circolare del ministero (Foto Ansa)

Il vaccino AstraZeneca andrà somministrato agli under 55 che non presentano altre patologie. Il richiamo è a 12 settimane, per la seconda dose non si può cambiare vaccino. Sono queste le principali indicazioni contenute in una nuova circolare del ministero della Salute di aggiornamento sui vaccini disponibili contro il Sars-CoV2.  

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha raccomandato che “la seconda dose del vaccino AstraZeneca dovrebbe essere somministrata idealmente nel corso della 12/a settimana (da 78 a 84 giorni) e comunque ad una distanza di almeno 10 settimane (63 giorni) dalla prima dose”.

Il vaccino, secondo gli studi di Fase 3, ha mostrato un’efficacia del 62,1% contro una infezione lieve. Garantisce inoltre, secondo quanto affermato dall’azienda, una copertura “del 100%” contro malattia grave e rischio di ospedalizzazione. 

Il ciclo di vaccinazione col siero AstraZeneca, si legge nella circolare, consiste in due dosi separate (da 0,5 ml ciascuna). L’Aifa, “rilevando che i dati attualmente disponibili indicano che già dopo 4 settimane dopo la prima dose si raggiunge un livello di protezione efficace che si mantiene fino alla 12/a settimana e che, quanto all’effetto della seconda dose, questo appare più consistente quanto più ci si avvicina alla 12/a settimana, raccomanda che la seconda dose dovrebbe essere somministrata idealmente nel corso della 12/a settimana”.

Tali indicazioni potranno subire modificazioni nel corso della campagna vaccinale “sulla base di nuove evidenze scientifiche”. Il vaccino è disponibile in flaconcini multidose contenenti 8 o 10 dosi da 0,5 ml ciascuno. In Italia, al momento, si sottolinea nel documento firmato dal direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, “sono distribuiti solo flaconcini contenenti 10 dosi”.

Il flaconcino multidose non aperto deve essere conservato in frigorifero (2°C – 8°C) e non deve essere congelato. 

AstraZeneca, per seconda dose usare lo stesso vaccino

Non ci sono dati disponibili sull’intercambiabilità del vaccino AstraZeneca con altri vaccini anti-Covid per completare il ciclo di vaccinazione, precisa il documento sulle caratteristiche del prodotto redatto dall’Aifa e allegato alla nuova circolare.

“I soggetti che hanno ricevuto la prima dose di COVID-19 Vaccine AstraZeneca devono ricevere la seconda dose di COVID-19 Vaccine AstraZeneca per completare il ciclo di vaccinazione”.

Vaccino AstraZeneca, verifica stato di salute anche per il richiamo

“La verifica dello stato di salute e/o di patologia anche in occasione della seconda somministrazione” del vaccino anti-Covid AstraZeneca “si pone quale elemento imprescindibile per la decisione di procedere alla vaccinazione da parte del personale sanitario”.

La circolare del ministero dà anche chiarimenti sul consenso informato. “In ragione di ciò – spiega – è necessaria una verifica da parte del personale sanitario preposto alla vaccinazione in merito ad eventuali modificazioni dello stato di salute e/o di patologia intercorse dopo la somministrazione della prima dose, ivi compresi eventuali reazioni avverse e/o effetti collaterali, da annotarsi nella scheda anamnestica”.

In merito al consenso informato, inoltre, la manifestazione di consenso sottoscritto in occasione della somministrazione della prima dose è valida per tutto il ciclo vaccinale, comprensivo di prima e seconda dose. Non è pertanto necessario compilare nuovamente il modulo di consenso all’atto della seconda dose vaccinale. 

AstraZeneca agli under 55 senza patologie

Il vaccino AstraZeneca viene raccomandato alle persone dai 18 fino al compimento dei 55 anni in assenza di patologie che aumentino il rischio clinico associato all’infezione da Sars-CoV-2. 

Tra le categorie per cui viene raccomandato il vaccino, la priorità di somministrazione – si legge nella circolare, che richiama l’aggiornamento del Piano nazionale vaccini – sarà per il personale scolastico e universitario docente e non docente, per le Forze armate e di Polizia, per i setting a rischio quali penitenziari e luoghi di comunità e per il personale di altri servizi essenziali e, a seguire, per il resto della popolazione”. 

AstraZeneca, la protesta del Coisp: “Ai poliziotti il meno efficace”

“La scelta di somministrare agli appartenenti alla Polizia di Stato, alle altre forze di polizia e alle forze armate il vaccino AstraZeneca, ossia quello che al momento offre la percentuale di efficacia più bassa, è inconcepibile”, ha detto Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp.

“Si tratta – osserva Pianese – dell’ennesima dimostrazione dell’approssimazione con cui si approccia al comparto sicurezza, nonostante la sola Polizia di Stato conti già tra le sue fila più di 7500 contagiati e 8 morti”.

“La decisione del Commissario Arcuri – prosegue il segretario del Cosip – non tiene in considerazione una pluralità di fattori, a cominciare dal fatto che nelle forze di polizia e nelle Forze armate c’è personale over 55 a cui il vaccino non può essere somministrato”.

“Le forze di polizia, peraltro – aggiunge – sono state indicate, subito dopo il personale sanitario, tra i soggetti più esposti al rischio Covid: i poliziotti hanno contatti diretti con persone contagiate, come accade ad esempio nei centri di accoglienza e rimpatrio dei migranti”.

“Questo – conclude – avrebbe dovuto suggerire la necessità di riservare agli agenti il vaccino che offre la più alta percentuale di efficacia anche nei confronti delle varianti al virus, ma non è stato così”.