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Asteroide Bennu, l’impatto con la Terra nel 2182 o nel 2300: ma le probabilità che avvenga sono bassissime

La Nasa è riuscita a tracciare il percorso che l‘asteroide Bennu percorrerà in futuro e ha calcolato il momento dell’impatto con il pianeta Terra.

L’asteroide è uno dei principali che ruota attorno al Sole ed ha un diametro di circa mezzo milione. E’ stato studiato per due anni da Osiris-Rex, sonda della Nasa che tornerà sulla Terra nel settembre del 2023 con alcuni suoi frammenti a bordo.

Asteroide Bennu, la Nasa ha calcolato percorso e impatto con la Terra

Proprio grazie ai dati ricavati dalla sonda, la Nasa è riuscita a calcolare il percorso dell’asteroide in futuro e calcolare alcune date. Sono due i momenti principali che potrebbero portare l’asteroide verso una possibile collisione con il nostro pianeta. La prima data (in base alle probabilità) è il 2300: le probabilità che Bennu incontri la Terra per questa data saranno 1 su 1.750.

La seconda è il 24 settembre del 2182. In questo caso le probabilità saranno 1 su 2700. Si tratta di probabilità basse. Malgrado ciò, Bennu rimane comunque uno dei due asteroidi più pericolosi conosciuti nel Sistema solare, insieme a 1950 DA.

Bennu studiato dalla sonda Osiris-Rex della Nasa

Bennu è stato studiato e salutato lo scorso 10 maggio dalla sonda Osiris-Rex della Nasa. L’asteroide è stato osservato per circa due anni raccogliendo campioni e informazioni sulle sue dimensioni, forma, massa e composizione, monitorandone anche direzione e traiettoria. I campioni raccolti, circa 60 grammi, sono stati messi al sicuro in una capsula che si sgancerà dalla sonda una volta giunta in prossimità della Terra, dove è previsto che atterri il 24 settembre 2023.

Per calcolare esattamente dove l’asteroide si troverà nel momento in cui sarà più vicino alla Terra nel 2135, sono stati valutati i vari tipi di forze che possono influire sulla sua orbita mentre gira intorno al Sole, che a sua volta, con la sua luce, calore e forza di gravità ha un effetto importante.

“I dati orbitali raccolti con Osiris-Rex – commenta Dante Lauretta, responsabile scientifico della missione – ci hanno aiutato a calcolare meglio le possibilità di impatto di Bennu nei prossimi 200 anni e gli asteroidi potenzialmente pericolosi”.

 

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