Droga, due adolescenti “imprenditori” dello spaccio nelle scuole di Milano

Pubblicato il 3 Febbraio 2011 - 19:47 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Reinvestivano gran parte del guadagno – tenendo per sé solo un modesto fisso mensile – nell’acquisto di hashish e marijuana secondo le auree regole imprenditoriali che avevano loro consentito di ‘fatturare’ circa diecimila euro al mese vendendo la droga nelle scuole.

I due ‘imprenditori’ della droga venduta tra i banchi di scuola a Milano sono due adolescenti di 15 e 17 anni. I due ragazzi, entrambi minorenni, avevano fatto dello spaccio scolastico un vero e proprio business e sono stati arrestati dalla polizia a Milano.

I due minorenni, secondo le indagini della polizia, non si limitavano a spacciare occasionalmente piccole quantità di hashish e marijuana ai compagni, come avviene con una certa frequenza nelle scuole superiori, ma avevano organizzato una vera e propria attività imprenditoriale con un fatturato da poco meno di 10 mila euro al mese: i cui guadagni, circa duemila euro al mese a testa, non venivano spesi in vestiti o locali ma reinvestiti sistematicamente nell’acquisto di stupefacenti.

Un’attività che, come hanno spiegato oggi gli investigatori del commissariato Centro, ancora non mostrava collegamenti con la criminalità locale ma che però aveva un nutrito giro di clienti, composto non solo dai compagni di scuola ma anche dai loro amici.

Preciso e senza deroghe anche il modus operandi dei due adolescenti, entrambi figli di genitori separati: ai compagni di scuola le dosi, concordate all’intervallo, negli istituti, venivano consegnate all’uscita. Agli amici del circuito extrascolastico, le dosi venivano portate nel condominio in cui viveva uno dei due, dove sono stati sequestrati 500 grammi di marijuana e dove altrettanto hashish pare fosse già stato venduto.

Dalle indagini è emerso che i ragazzi, L.B., di 15 anni, iscritto a un liceo linguistico di Milano, e S.P., di 17, che invece frequentava un istituto alberghiero cittadino, utilizzavano le cantine del condominio in via Anfossi dove viveva il primo per nascondere la droga e, in parte, per spacciarla.

La marijuana che è stata trovata, per stessa ammissione loro, veniva acquistata a 9-10 euro al grammo e rivenduta a 13-14. E l’utile veniva sempre reinvestito, a parte qualche centinaio di euro ”per le spese”. Sgomenti i genitori di entrambi i ragazzi, che non si erano accorti dell’attività impiantata dai figli e nemmeno della florida disponibilità economica, tanto che continuavano a versare loro la paghetta mensile. Ora i due si trovano rinchiusi al carcere minorile Beccaria.

”Esistono da anni i genitori antismog, perché non attivare anche comitati di genitori antidroga? – si chiede l’assessore alla salute del Comune di Milano, Giampaolo Landi di Chiavenna – ormai lo spaccio a scuola in pjeno giorno e’ noto. Sarebbe utili attivarsi per monitorare e filtrare l’andirivieni di persone davanti agli Istituti”.