Nucleare, acqua e legittimo impedimento: istruzioni per il referendum

Pubblicato il 1 Giugno 2011 - 14:29 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Quattro i quesiti sui quali i cittadini italiani saranno chiamati a pronunciarsi nel referendum di domenica 12 e lunedì 13 giugno. Due quesiti riguardano la privatizzazione dell’acqua, uno il legittimo impedimento per premier e ministri, e uno la realizzazione di centrali nucleari, referendum questo che è stato giudicato ammissibile dalla Corte Costituzionale nonostante le nuove norme approvate a fine maggio dal Parlamento nel decreto Omnibus.

Referendum 1 – Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. In pratica si chiede l’abolizione della privatizzazione dei servizi pubblici, tra cui quelli idrici, che resterebbero quindi in mano pubblica.

Referendum 2 – Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In pratica si impedisce di fare profitti sull’acqua. Si chiede infatti l’abolizione della norma che prevede la sicurezza dei guadagni da parte delle società private alle quali sono stati affidati i servizi idrici, quindi la possibilità di aumentare le tariffe. Il gestore privato con la legge in vigore può caricare sulla bolletta fino al 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a un miglioramento qualitativo del servizio.

Referendum 3 – Riguarda le nuove centrali per l’energia nucleare. Dopo la decisione della Suprema Corte, il testo del quesito dovrà essere riformulato.

Referendum 4 – Abrogazione della legge 7 aprile 2010, n. 51 in materia di legittimo impedimento del presidente del Consiglio dei ministri e dei ministri a comparire in udienza penale. La Corte Costituzione aveva già parzialmente abrogato la legge sul legittimo impedimento, in particolare nella parte che dava alla presidenza del Consiglio la possibilità di “autocertificare” l’impedimento costringendo il giudice a rinviare l’udienza