Omicidio Sarah, Scazzi-Misseri: due famiglie divise dal dolore. Primi segnali di distensione?

Pubblicato il 9 Ottobre 2010 - 20:24 OLTRE 6 MESI FA

Da una parte, Concetta Serrano Spagnolo, la mamma di Sarah Scazzi, uccisa e violentata dallo zio. Dall’altra, Cosima, sorella di Concetta e madre di Sabrina e Valentina, figlie di Michele, lo zio assassino.

A due giorni dal ritrovamento del cadavere della studentessa 15enne e dalla confessione di zio Michele, ieri sera ci sarebbe stato il primo contatto tra le due famiglie. In un sms inviato a Francesca Pozzi, giornalista del tg5, Sabrina Misseri, ha raccontato che Concetta si è recata a casa Misseri per parlare con lei, con la sorella Valentina e con la madre Cosima per un chiarimento tra le due famiglie.

”Sabrina ci ha mandato un messaggio. Ha scritto: mia zia è davvero un angelo. Ieri dopo tutto quello che è successo è venuta a casa nostra dicendo ‘io lo so che voi non c’entrate nulla”, ha raccontato la giornalista. Un segnale, insomma, di distensione tra le donne della famiglia. Un altro segnale è  arrivato stamani, quando alle ore 7, all’apertura della camera ardente nell’auditorio ”Caduti di Nassirya”, Cosima era seduta accanto a Giacomo Scazzi, padre di Sarah.

Pochi minuti dopo, intorno alle ore 8, nella sala è arrivata anche Valentina. Madre e figlia, zia e cugina di Sara, sedute, una fianco all’altra, fino a quando è arrivata Concetta. In quel momento, ai giornalisti presenti davanti alla camera ardente, e’ apparsa un’altra verità: Concetta è entrata e, da una porta laterale, sfuggendo ai cronisti che le inseguivano per una dichiarazione, sono andate via.

Nella confusione del momento, è stato impossibile capire se le tre donne si siano parlate, se si siano almeno guardate, se si siano scambiate un cenno, certo è che non sono state mai vicine davanti alla bara di Sara. E in quella camera ardente, Sabrina non c’è mai stata. Nel pomeriggio, la famiglia Misseri, non c’era al campo sportivo comunale dove è stato celebrato il rito funebre. Così, fino a quando nello stadio non è entrata Concetta, testimone di Geova, che ha scelto di non assistere al rito cattolico, non c’era nessuna delle donne protagoniste nei 42 giorni nei quali si cercava Sara. Dopo il funerale, molti degli inviati hanno lasciato Avetrana, è facile pensare che nei prossimi giorni, questo piccolo paese al confine tra le province di Taranto e Lecce, tornerà alla sua normalità.