Emergenza rifiuti a Napoli: “Limitato il rischio di infezioni gravi”

Pubblicato il 22 Novembre 2010 - 19:43 OLTRE 6 MESI FA

Il rischio che a Napoli, a seguito dell’emergenza rifiuti, si sviluppino delle patologie infettive gravi è ”limitato”. Ad affermarlo sono gli infettivologi, che sottolineano come una condizione di ‘garanzia’ sia la presenza di una efficiente rete fognaria. L’allarme sanitario legato allo sviluppo di patologie infettive, spiega il direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Università di Brescia Gianpiero Carosi, ”è infatti nella maggior parte dei casi legato alla sussistenza di due condizioni: la presenza di una rete fogniaria carente e la presenza epidemiologica sul territorio di patologie particolari, quali ad esempio il tifo”.

Nel caso di Napoli, ha aggiunto l’esperto, ”non mi sembra, fortunatamente, che si sia in presenza di tali condizioni. Certamente – ha precisato – se invece la carenza di igiene per la presenza dei rifiuti si legasse anche a queste altre due condizioni, allora la situazione sarebbe disastrosa”. A Napoli, ha proseguito Carosi, ”il rischio salute è forse più legato al disagio per la presenza di cumuli di spazzatura nelle strade che non al rischio di patologie gravi. Ritengo, cioè, che il rischio di patologie infettive sia ridotto”.

Ovviamente, ha rilevato Carosi, ”esiste sempre il pericolo della trasmissione di agenti infettanti e, soprattutto, di disturbi gastrointestinali dovuti a germi”. A ciò si aggiunge l’azione di animali ‘veicolo’ quali gli insetti: ”Mosche e zanzare, ma anche i topi – ha concluso l’esperto – entrando in contatto con i mucchi di rifiuti possono infatti diventare veicoli di infezioni”.

Rischio limitato di patologie gravi anche secondo l’infettivologo dell’Istituto nazionale tumori Regina Elena e dell’Istituto dermatologico S.Gallicano Luigi Toma: ”La trasmissione di infezioni per via orofecale, come la salmonella – ha spiegato – non è  tanto legata ai rifiuti quanto all’inquinamento di falde acquifere da parte di liquami provenienti da rifiuti, ed un simile pericolo e’ maggiore con le temperature calde”. Ma ”al momento attuale, a Napoli – ha aggiunto Toma – pericoli immediati, anche potenziali, di malattie infettive gravi non se ne vedono, sia per le condizioni climatiche sia per le situazioni strutturali, perche’ i rifiuti non hanno un collegamento con le falde acquifere”. ”Un minimo rischio invece – ha concluso l’infettivologo – sussiste per la trasmissione di malattie infettive meno gravi veicolate da animali”.