A Roma apre il museo della FAO: il MuNe racconta il futuro del cibo e dell’agricoltura (blitzquotidiano.it)
Roma ospita un nuovo spazio dedicato a uno dei temi centrali del nostro tempo: il cibo. In occasione degli 80 anni dalla sua fondazione, la FAO inaugura il MuNe, il Museo e rete per l’alimentazione e l’agricoltura, all’interno della sua storica sede romana, affacciata sul Circo Massimo.
L’apertura del museo coincide con la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, che si celebra ogni anno il 16 ottobre e ricorda la nascita della FAO nel 1945. Un momento simbolico per presentare al pubblico un progetto pensato per raccontare i sistemi alimentari globali e le loro trasformazioni, tra sostenibilità, innovazione e diritti.
Cos’è il MuNe e quale obiettivo si pone
Il MuNe nasce come esperienza educativa permanente con l’obiettivo di sensibilizzare cittadini e visitatori sul ruolo che ognuno può avere nel garantire la sicurezza alimentare e un futuro sostenibile. Non è un museo tradizionale, ma uno spazio di conoscenza che unisce divulgazione, interazione e partecipazione.
Il progetto prende forma negli spazi dell’ex Biblioteca David Lubin, all’interno dell’imponente edificio che la FAO occupa dal 1951. Una scelta che lega la memoria storica dell’Organizzazione a una nuova funzione aperta al pubblico e orientata al futuro.
Un percorso immersivo tra cibo, ambiente e società

Il museo si sviluppa su una superficie di circa 1.300 metri quadrati, articolata in sale tematiche e ambienti immersivi. Il percorso di visita inizia con un approfondimento sulla storia della FAO e prosegue affrontando quattro grandi temi: produzione alimentare, nutrizione, ambiente e vita.
Attraverso installazioni digitali, contenuti multimediali e materiali fotografici, il MuNe racconta come il cibo sia al centro delle grandi sfide globali, dal cambiamento climatico alle disuguaglianze sociali. Ampio spazio è dedicato al confronto tra saperi tradizionali e innovazione tecnologica, mostrando come il progresso scientifico possa dialogare con le pratiche agricole del passato.
Spazi esperienziali e coinvolgimento diretto
Uno degli elementi distintivi del MuNe è la forte componente esperienziale. Ambienti come la Foresta della consapevolezza invitano i visitatori a riflettere sul proprio rapporto con il cibo e con l’ambiente, stimolando un approccio più responsabile e informato.
Il Tavolo della convivialità richiama invece il valore sociale e culturale dell’alimentazione, mentre l’Albero della vita, già simbolo di Expo 2015, torna come metafora del legame tra natura, comunità e futuro.
La visita si conclude nel Mondo delle azioni, uno spazio che invita a passare dalla conoscenza all’impegno concreto, sottolineando come anche le scelte quotidiane possano contribuire a sistemi alimentari più equi e sostenibili.
Laboratori, biblioteca e arte contemporanea
All’interno del museo trova spazio anche un Laboratorio alimentare, dedicato alle cucine del mondo e alla diversità delle tradizioni gastronomiche, con attività educative e incontri tematici. È inoltre possibile visitare la biblioteca della FAO, che custodisce volumi storici, archivi digitali e collezioni rare legate all’agricoltura e all’alimentazione.
Il percorso è arricchito dalla presenza di opere di arte contemporanea, che convivono con oggetti e manufatti donati da numerosi Paesi membri della FAO, rafforzando il carattere internazionale del progetto.
Informazioni utili per la visita
Il MuNe sarà visitabile a partire dal 20 ottobre, esclusivamente su prenotazione. Le visite si svolgono dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 16, hanno una durata di circa 90 minuti e sono organizzate in gruppi.
Con l’apertura del MuNe, Roma si conferma un punto di riferimento globale per il dibattito su alimentazione e sostenibilità, offrendo uno spazio che invita a comprendere meglio il presente per immaginare il futuro del cibo.
