
LeggerMente, il consiglio letterario di oggi: "Verso il Bosforo. A piedi da Roma a Costantinopoli" (foto Ansa-Blitzquotidiano)
Letteratura di viaggio? Anche, perché compare nel catalogo di Ediciclo, edizioni specialmente dedicate, ma “Verso il Bosforo” di Stefano Cascavilla è soprattutto ricognizione di sé durante il cammino sui resti della strada consolare Appia, “Regina viarum”, resa, in luogo di mera cronologia di date e tappe, in caleidoscopica serie di illuminazioni diacroniche, sottilmente ognuna in camera d’eco con l’altra.
LeggerMente: “Verso il Bosforo. A piedi da Roma a Costantinopoli”
“Verso il Bosforo. A piedi da Roma a Costantinopoli tra gatti, tempeste, rakija e selve oscure” (Ediciclo, pagg. 216, euro 17), 1200 chilometri seguendo l’originale tracciato della più grande strada dell’antichità occidentale, toccando all’inizio il Tirreno a Terracina per poi dirigere a sud est verso Brindisi, il proseguimento oltre l’Adriatico come Via Egnazia attraverso Albania e Macedonia del Nord, Grecia e Turchia.

Della gloriosa arteria non restano che gli inizi ancora monumentali all’uscita da Roma, infine pochi lastroni di pietra vulcanica detti baseoli a guardia di vetuste e ammirate gesta, muti testimoni della rovina dei secoli, del disastro attuale.
Cascavilla, architetto e viaggiatore, esperto rivelatore di genius loci, cammina e impara dalle piccole apocalissi quotidiane, gli incontri, le agnizioni anche di sé, l’umanità ai margini dei territori e della storia. “Io cammino. Mi chiedo dove: su una traccia erbosa piena di fango e pietroni, o sulla gloriosa Regina Viarum, la madre di tutte le vie? Sono uno scappato di casa con lo zaino, o l’ultimo dei legionari di Crasso?”.