Gesù disse, il primo di tutti i comandamenti è: il Signore Dio nostro è l’unico Signore; amerai dunque in il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.
E il secondo è ‘Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi’. (dal Vangelo di Marco).
La rivoluzione di Gesù è in queste parole, facili da dire, difficili da mettere in pratica. Sarebbero da ritagliare e conservare nel portafoglio o nella borsetta, per leggerle ogni volta che stiamo per dire no. Prosegue Gesù.
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.
Chi sa fare il bene e non lo fa, commette peccato (Giac 4,13-17).
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Matteo 9,35).
(Giobbe sospirò: “Nudo uscii dal grembo di mia madre, e nudo vi ritornerò”).
Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti (Mc).
Da Gesù una lezione d’amore

Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.
Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi (Matteo 7, 1-29)
A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica.
Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta?
Anche i peccatori amano quelli che li amano.
E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta?
Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.
Fu detto agli antichi: ‘non uccidere’; ‘chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio’. Ma io vi dico: ‘chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: ‘stupido’, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: ‘pazzo’ sarà sottoposto al fuoco della Geenna’.
La pagliuzza e la trave
Perché guardi la pagliuzza che è nell’’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: ‘Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio’, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhiodel tuo fratello”
Chi è senza peccato, scagli per primo la pietra.
Se presenti la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice, e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: ‘non uscirai di là finché tu non abbia pagato finoall’ultimo spicciolo!”.
Gesù disse: Avete inteso che fu detto: ‘Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Dà a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: ‘Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: ‘amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?
E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste (Mt).
Avete anche inteso che fu detto agli antichi “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti’. Ma io vi dico ‘Non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare ‘Sì, sì’; ‘No, no’. Il di più viene dal Maligno’.
Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi.
Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti.
I capi devono servire, non farsi servire.
Coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti.
Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
A Pietro che insisteva: “Se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?” Gesù rispose: “Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette” (Mt 18, 21-35).
Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulate invece per voi tesori incielo,dovenétarma né ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”.
Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro.
Non potete servire Dio e la ricchezza. Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.
Non preoccupatevi del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena.
Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede, riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe?
Le Beatitudini
Le Beatitudini sono tra le parole più sublimi mai pronunciate al mondo.
Gesù parlava così:
“Beati i poveri, perché vostro è il regno di Dio”;
“Beati voi che avete fame perché sarete saziati”;
“Beati voi che ora piangete, perché sarete consolati”. (fonte Q).
Le ‘Beatitudini’ secondo Matteo nel ‘Discorso della Montagna’:
“Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
‘Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli’;
‘Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati’;
‘Beati i miti, perché avranno in eredità la terra’;
‘Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati’;
‘Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia’;
‘Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio’;
‘Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio’;
‘Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli’;
‘Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia’;
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Le ‘Beatitudini’ secondo Luca:
“Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio;
Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati;
Beati voi, che ora piangete, perché riderete;
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’’uomo.
Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti.
Ma a voi che ascoltate, io dico: ‘amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male’.”
Non c’è nulla che, entrando nell’uomo, possa renderlo impuro ma le cose che ne escono.
Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo.
Tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella latrina.
Ciò che esce dall’uomo, questo sì contamina l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo’.” (Mc 7, 14-23).