La Colmen di Dazio: un microcosmo naturale e geologico unico (www.blitzqutidiano.it)
Nel cuore della bassa Valtellina, a pochi chilometri da Morbegno, si erge una affascinante elevazione che regala panorami mozzafiato.
Questa montagna, con i suoi 950 metri di altitudine, rappresenta un luogo ideale per gli amanti della natura e del trekking, un angolo di Lombardia dove il tempo sembra rallentare e il paesaggio si apre in una visione paradisiaca, specialmente al tramonto.
Situata tra i comuni di Dazio e Morbegno, la Colmen si distingue per la sua forma arrotondata e la posizione isolata che offre una vista completa a 360 gradi. Da qui è possibile ammirare le cime della Val Masino, della Val Gerola, il pianoro del Pian di Spagna e l’imbocco della Val Camonica. Questo rilievo è costituito da un plutone granitico, noto come “granito di Dazio”, un masso di origine magmatica modellato dai passaggi dei ghiacciai che per millenni hanno cesellato la sua superficie, conferendole una conformazione dolce e stabile, perfetta per soste e contemplazione.
La biodiversità della Colmen è molto varia e cambia notevolmente a seconda dell’esposizione dei versanti. Il lato sud, più arido e roccioso, è dominato dall’erica arborea, mentre il versante nord, più umido, è ricoperto da boschi misti di quercia, frassino, carpino e castagno. La fauna locale è ricca e include specie come camosci, cervi, caprioli, lepri, coturnici, oltre a uccelli e rettili come serpenti e vipere, che invitano a mantenersi sui sentieri e usare calzature adeguate.
Storia, leggende e rifugio sulla montagna magica della Valtellina
La Colmen non è solo natura: la sua cima conserva tracce di un passato ricco di storie e misteri. Già nel Cinquecento, la montagna veniva descritta come rocciosa e poco fertile, ma con una piccola pianura sommitale dove si trovavano ruderi, cisterne e cunicoli, segni dell’attività mineraria che caratterizzava la zona. In particolare, la miniera d’oro di Porcido, sfruttata fino alla fine del Settecento, testimonia un passato legato all’estrazione mineraria. Sul versante sommitale, inoltre, si trovano resti di una casermetta militare utilizzata durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, ora convertita in un rifugio aperto dal 2016, meta ideale per chi desidera una pausa con vista e un tuffo nella storia alpina.
Leggende tramandate raccontano di antichi castelli ormai scomparsi e di incontri con figure misteriose, rafforzando il fascino di questa “montagna magica”. L’atmosfera che si respira in cima è di autentico distacco dalla quotidianità, dove la luce del tramonto trasforma il paesaggio in un quadro naturale di rara bellezza.

La cima della Colmen è facilmente raggiungibile tramite sentieri ben segnalati, adatti anche a escursionisti alle prime armi e famiglie in cerca di una gita all’aria aperta. Tra i percorsi più gettonati:
- La salita da Paniga, frazione di Morbegno, che in circa due ore consente di superare un dislivello di circa 670 metri, offrendo scorci panoramici di rara intensità.
- Il percorso ad anello da Dazio, che passando per Porcido e la cima, si snoda per 8,9 km con un dislivello di circa 510 metri, alternando bosco e radure.
- Il sentiero da Desco, più regolare e immerso nel bosco, ideale anche per chi ama la mountain bike su tratti adatti.
In cima, oltre ai tavoli e alle panchine per picnic, si gode di una luce spettacolare all’alba e al tramonto, momenti perfetti per chi vuole fotografare o semplicemente meditare sulla bellezza della valle vista dall’alto. La stagione migliore per visitare la Colmen è la primavera e l’autunno, per i colori e le temperature miti, mentre l’estate regala serate lunghe ma richiede attenzione al sole, vista la scarsa ombra. In inverno, invece, è importante valutare le condizioni del terreno per rischio ghiaccio e freddo intenso.
