Un viaggio tra storia e paesaggio: i castelli delle Cinque Terre (www.blitzquotidiano.it)
Nel cuore del patrimonio UNESCO delle Cinque Terre e l’arcipelago di Palmaria, Tino e Tinetto, si celano antiche fortezze.
I castelli che punteggiano il territorio UNESCO rappresentano molto più di semplici strutture architettoniche; essi sono veri e propri strumenti con cui le comunità locali hanno saputo interpretare e dominare un ambiente complesso e strategico. Questi punti di osservazione, costruiti lungo le alture e le coste frastagliate, nascevano con lo scopo di controllare le rotte mediterranee e garantire la sicurezza dei villaggi.
I nuovi percorsi tematici, pensati per un turismo più lento e consapevole, permettono oggi di attraversare questi territori con occhi diversi, invitando a una lettura profonda del paesaggio. Camminare lungo i sentieri che collegano i vari castelli significa immergersi in una narrazione che intreccia difesa, vita quotidiana e natura, rivelando come la funzione militare fosse strettamente connessa a un’interpretazione del territorio dove il mare e le alture si fondono in un sistema integrato.
Castello di Levanto e Castello di Monterosso: sentinelle della costa ligure
Tra i percorsi più suggestivi, spicca “I custodi del mare”, un itinerario che collega il Castello di Levanto al Castello di Monterosso. Questi due bastioni difensivi, situati in posizioni strategiche, controllano rispettivamente l’accesso alla baia di Levanto e la zona occidentale delle Cinque Terre.
La suggestiva passeggiata tra le terrazze naturali di Punta La Gatta, Podere Casa Lovara e Punta Mesco svela la logica difensiva alla base di questi presidi: una rete visiva e di comunicazione continua che unisce il mare alle colline, sorvegliando le possibili vie di attacco e garantendo un efficace sistema di allerta. Questo percorso è un esempio emblematico di come la natura stessa fosse parte integrante della strategia difensiva, con scogliere e dirupi che fungevano da barriera naturale.

Non solo coste: l’entroterra delle Cinque Terre nasconde un sistema difensivo meno appariscente ma altrettanto fondamentale. I castelli di Carpena, Codeglia e Castè rappresentano piccoli presidi fortificati, collocati lungo crinali e valichi che un tempo collegavano comunità, sentieri agricoli e vie di fuga.
L’itinerario noto come “Le origini della Spezia” conduce i visitatori attraverso una storia antica, molto precedente alla fondazione della città moderna. Qui si scopre come l’insediamento umano si sia adattato alla conformazione del territorio, scegliendo le alture come rifugio e utilizzando le dorsali come vie di comunicazione. Questi castelli, pur non avendo l’imponenza di quelli costieri, erano nodi cruciali di una rete difensiva sottile ma efficiente, che garantiva la sicurezza e la sopravvivenza delle popolazioni locali.
La Via dei Castelli: un itinerario che unisce natura e storia
Per chi desidera un’esperienza più completa, il percorso di due giorni denominato “La Via dei Castelli” offre una lettura unitaria del territorio. Qui le fortificazioni non sono più viste come elementi isolati, ma come pezzi di un grande mosaico che unisce la costa, i pendii coltivati, i borghi rurali e le linee di cresta.
Questo itinerario intreccia funzioni diverse: dalla difesa marittima alla protezione dell’entroterra, fino alla gestione agricola del paesaggio. Tutto si combina in un sistema coerente, nel quale i castelli assumono il ruolo di punti chiave che hanno modellato l’evoluzione degli insediamenti umani nel corso dei secoli.
Particolarmente significativo è il tratto che attraversa l’Isola Palmaria e il promontorio di Portovenere, dove la relazione tra architetture e paesaggio si fa ancora più evidente. Le fortificazioni distribuite lungo i crinali dell’isola e sul promontorio raccontano secoli di controllo delle rotte marittime e della difesa del Golfo. Qui, torri, batterie costiere e mura dialogano tra loro e con la natura circostante, creando un sistema integrato in cui le scogliere, le aperture verso il mare e le quinte naturali svolgono un ruolo strategico fondamentale.
La valorizzazione di questi percorsi tematici rappresenta una nuova frontiera per il turismo culturale e naturalistico delle Cinque Terre, invitando a una scoperta più approfondita e rispettosa di luoghi che custodiscono storie millenarie e paesaggi unici al mondo.
