ROMA, 21 NOV – ''Contatti con un fondo sovrano cinese? Abbiamo la possibilita' di cedere un 20% della nostra quota, ma non vogliamo cederla a chiunque, vogliamo provare a valorizzare ancora la Roma, attraverso l'ampliamento degli azionisti che possano dar valore al brand''. Cois' Paolo Fiorentino, vice direttore generale di UniCredit, conferma i contatti con un fondo cinese interessato a diventare azionista della Roma.
''Vediamo la possibilita' di avere investitori asiatici come un grande asset – le parole del dirigente dell'istituto di Piazza Cordusio -. Stiamo vedendo se ci sono dall'altra parte del mondo degli investitori, stiamo verificando se c'e' un interesse. Certo in un momento di turbolenze dei mercati non aiuta a investire in settori non nevralgici come il calcio, ma siamo fiduciosi e non abbiamo fretta''. ''Noi non vogliamo monetizzare ma valorizzare l'asset – ha quindi aggiunto Fiorentino – e vogliamo un investitore che possa portare valore all'asset, ci sono discussioni avviate''.
Ovviamente di comune accordo con i partener americani del presidente Thomas DiBenedetto: ''La Roma e' una societa' strutturata che UniCredit e gli statunitensi vogliono sempre piu' forte. Anche per questo stiamo vagliando delle opzioni anche in Cina per cedere una quota''. Nessuna novita' invece sul fronte interno. ''Al momento delle negoziazioni con gli americani abbiamo avuto contatti con imprenditori italiani – ha ammesso Fiorentino -, ma che volevano portare avanti una gestione molto tradizionale, da mecenati, che rendeva per noi insostenibile far parte della societa'. Riteniamo che questa scelta ora portera' dei ritorni, l'altra scelta avrebbe significato non dare una continuita'. E' stata scelta quella piu' complessa ma che sta dando corpo alle aspettative. Le altre erano cosi' improbabili e rischiose, non per UniCredit ma per la Roma, che mi sono preso la responsabilita' di cassarle in maniera anche abbastanza ruvida''.
Il vice direttore generale di UniCredit ha poi speso belle parole per il tycoon di Boston, Thomas DiBenedetto: ''Lui e' il presidente, ed e' piacevole girare per Roma con lui, non si sottrae mai, e dietro una patina da bonaccione e' molto lucido ed ha sempre fatto affari. Sa come impostare l'azienda ed e' un negoziatore terribile, quasi quanto me. Alla fine lavoriamo molto bene insieme come anche con Pallotta, che e' molto piu' presente nella societa' di quanto non appaia''. E proprio per quanto riguarda DiBenedetto, ci sono state alcune polemiche sullo stipendio che dovrebbe prendere alla Roma: ''C'e' una retribuzione massima di tutto il consiglio che e' stata stabilita, poi sulle persone chiave c'e' un comitato remunerazione che ancora non si e' espresso e Tom ancora non ha uno stipendio fissato al momento. Abbiamo stabilito una cornice ma non quale sara' l'ammontare''.