La mossa della piattaforma di streaming che rischia di far pagare un prezzo salatissimo agli utenti non in regola: pronta la denuncia
La battaglia è lanciata ed ora DAZN va allo scontro totale. La piattaforma streaming detiene da anni l’esclusiva delle partite di Serie A: lo scorso anno ha vinto il bando anche per le prossime cinque stagioni nelle quali trasmetterà tutti gli incontri del massimo campionato.
Questo però non sta fruttando in termini economici quanto ci si aspettava dai vertici dell’azienda che, infatti, sono stati costretti ad alzare il prezzo degli abbonamenti negli ultimi mesi. Una situazione che, stando a quanto riferito dalla stessa DAZN, è dovuta anche all’ormai famoso ‘pezzotto’, cioè quei sistemi che consentono di vedere in maniera illegale le partite di Serie A, senza però pagare l’abbonamento alla piattaforma streaming.
Da mesi è in atto un giro di vite per provare a debellare questo fenomeno: negli ultimi mesi si è assistito ad un inasprimento delle sanzioni per chi non denuncia e anche l’avvio di Piracy Shield, piattaforma per oscurare i siti che trasmettono le partite illegalmente. Ora però DAZN ha intenzione di andare contro anche i singoli spettatori che guardano i match in maniera illecita, sfruttando una normativa già presente, ma mai realmente applicata.
DAZN, denuncia per chi usa il pezzotto: le cifre delle multe
L’azienda, infatti, ha chiesto alla Procura di Catania – dove è partita l’operazione Taken Down – i nomi di tutte le persone che hanno utilizzato la rete che distribuiva in maniera illegale le partite. Una rete che gli inquirenti hanno definito come la “più vasta organizzazione criminale transnazionale della pirateria audiovisiva” e che operava, oltre che in Italia, anche in Croazia, Gran Bretagna, Olanda, Romania, Svezia e Svizzera.
DAZN con i nomi ottenuti dai magistrati siciliani, farà partire denunce rivolte ai singoli utenti e di fatto obbligherà al Guardia di Finanza a comminare le multe previste. Si parla di cifre che vanno dai 250 euro, per gli spettatori che hanno visto in maniera illegale soltanto un evento, a 5mila euro, per chi invece è abbonato alla piattaforma illecita.
La mossa di DAZN potrebbe aprire un’altra frontiera nella lotta al pezzotto, facendo sì che anche gli altri attori coinvolti (ad esempio la Lega Serie A), seguano l’esempio e si attivino per le denunce ai singoli che usufruiscono delle dirette illegali degli eventi sportivi. Una novità per l’Italia, anche se non nel resto d’Europa: in Inghilterra, ad esempio, la battaglia al ‘pezzotto’ è da tempo portata avanti anche con sanzioni pesanti a chi guarda in maniera illegale le partite.