Si è consegnato intorno alle ore 13 di oggi, 24 novembre, al carcere di Rovigo Fabrizio Miccoli, l’ex giocatore del Palermo condannato definitivamente a 3 anni e 6 mesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso. La decisione era stata presa dai giudici della seconda sezione penale della Cassazione, confermando la sentenza del gennaio 2020 della Corte di Appello di Palermo.
Miccoli finisce in carcere, la vicenda
La vicenda è relativa a un episodio accaduto anni fa. L’ex capitano del Palermo commissionò un’estorsione aggravata dal metodo mafioso al figlio di un boss, condannato a 7 anni di carcere in via definitiva poche settimane fa. Il processo nasce per il recupero di 12mila euro all’ex titolare di una discoteca di Isola delle Femmine, che subì violenze e minacce. Miccoli agì perché un ex fisioterapista del Palermo aveva chiesto al suo amico calciatore una mano per vedere se aveva delle amicizie “nel mondo delle discoteche”, perché voleva recuperare il credito di 12mila euro, suo socio nel locale. Il giudice Turtici ha scritto che i toni erano degenerati in una ‘cappa di mafiosità’.
Le frasi ingiuriose su Falcone
La condanna in primo grado, con rito abbreviato, a 3 anni e mezzo, è stata confermata anche nei successi gradi di giudizio. Miccoli ha sempre detto di non sapere che il suo amico fosse imparentato con dei pregiudicati. Questo episodio, inoltre, aveva fatto scalpore perché in alcune intercettazioni Miccoli parlando con il suo amico disse parole vergognose sul giudice Giovanni Falcone. Per quelle parole l’ex numero 10 del Palermo si scusò pubblicamente.