
(Giro d’Italia, a Roma vince Kooij, la maglia rosa a Yates, commovente incontro dei corridori con Papa Leone (Simon Yates nella foto Ansa) - Blitz Quotidiano.it
Bagno di folla a Roma per l’ultima tappa del Giro d’Italia vinta in volata dall’olandese Olav Kooij. Una passerella finale nel sole di 143 chilometri che si è spinta fino al litorale per poi concludersi nel circuito cittadino che ha attraversato alcuni degli angoli più suggestivi della Città Eterna, compreso il Vaticano. Simon Yates è stato incoronato “re del Giro”, nella magnificenza del Circo Massimo .
Il britannico ha ribaltato la Corsa Rosa nella penultima tappa con una clamorosa fuga di 42 km infliggendo 5’13” ai due rivali sudamericani che lo hanno sottovalutato. Ha ripetuto a Roma le frasi sentite al traguardo del Sestriere:”È come una favola. È incredibile. È il giorno più bello dellamia vita”. Simon Yates, uno scricciolo di 58 kg, scalatore che ricorda il lussemburghese Charly Gaul (vincitore di due Giri negli anni Cinquanta ed un Tour de France), si è ripreso il Giro che aveva perso nel 2018, proprio sul Colle delle Finestre. Venerdi era terzo, sabato primo.
IL SALUTO DI PAPA LEONE

Più di un saluto,un incontro. Il Pontefice, come promesso, ha accolto il Giro d’Italia nei Giardini Vaticani, alle spalle di San Pietro. Alle 15.34 Urlano Cairo , presidente di RCS Sport, ha consegnato a Papa Leone la maglia rosa con la cornice della Carovana a cui il Santo Padre ha impartito la benedizione (“Siete un modello per i giovani “). Finale storico della Corsa Rosa. Momenti indimenticabili. Papa Leone ha stretto la mano alla maglia rosa Simpson,Del Toro, Fortunato, Pedersen.
Partenza dalla Porta del Perugino, poi Casa Marta, Porta del Petriano, eccetera. Tre chilometri solenni prima del circuito conclusivo (9,5 km ed otto giri) che ha compreso le Terme di Caracalla e il Colosseo con arrivo al Circo Massimo. E la puntata ad Ostia prima di infilare il circuito cittadino. Bagno di folla, tanta allegria dentro e fuori il percorso di 143 chilometri, la soddisfazione degli organizzatori per la passerella capitolina,la terza consecutiva a Roma.
BILANCIO POSITIVO DEL GIRO
Il Giro d’Italia 2025, edizione 108, e’ stato tra i più interessanti e innovativi degli ultimi vent’anni. Al netto del pazzesco ribaltone maturato sui Colle delle Finestre ha evidenziato il fruttuoso ricambio generazionale in atto. Ci sono parecchi giovani dall’enorme potenziale e tanti veterani, inevitabilmente al tramonto, che “fanno scuola” a ragazzi desiderosi di imparare.
E così questo Giro, oltre a presentarci degli Under 23 di sicuro talento, peraltro già sul palcoscenico internazionale come il messicano Del Toro o lo spagnolo Ayuso (felicemente accasati nella corazzata UAE), la Corsa Rosa ha rimarcato il valore degli azzurrini.
Qualche nome? il laziale Antonio Tiberi,addirittura spodio delle prime 13 tappe; lo scalatore bolognese Lorenzo Fortunato animatore di molte salite. Anche il marchigiano Giulio Pellizzari ha lasciato un segno in questo Giro, sempre ai vertici della classifica dei giovani con Davide Piganzoli, lombardo di Sondrio. Senza dimenticare l’anconetano Garofoli, il trentino Zambanini o il bergamasco Milesi: un trio sempre pronto nei bisogni della propria squadra. Come e’ stato sempre collaborativo il 25enne vicentino Marco Frigo, alfiere del team Israel, al servizio del suo capitano Derek Gee.
Insomma,un Giro da ricordare. Soprattutto per il ribaltone della penultima tappa. Ma anche per le volate regali, per potenza e senso tattico, del danese Mads Pedersen o per gli strappi in montagna del francese Prodhomme. Ma anche per la tenacia del veterano Caruso, primo degli italiani oppure per lo spirito agonistico dell’emiliano Maestri, per la grinta di Ulissi (maglia rosa per un giorno, poi ceduta al messicano nella tappa di Gubbio, la nona), per l’entusiasmante vittoria di Scaroni a San Valentino ( Brentonico ).
Sono state 21 tappe di fatica e spettacolo, dal 9 maggio al 1 giugno per un totale di 3.443,3 km. con partenza da Durazzo in Albania e arrivo a Roma. Finale che ha preso il via dai Giardini Vaticani per celebrare il Giubileo e per omaggiare Papa Francesco scomparso il 21 aprile.
TRE CLAMOROSI RITIRI
Il primo dei tre cuostrett al ritiro e’ stato Giulio Ciccone, 30 anni. Il suo Giro è finito a Gorizia nel modo più triste. Il corridore abruzzese è rimasto coinvolto in una caduta di gruppo a 22 km. dal traguardo. Due giorni dopo si è ritirato Roglic, 35 anni, per l’ennesima caduta. Infine lo spagnolo Ayuso ritiratosi alla 16esima tappa con un occhio pesto e vista annebbiata. Colpa di un calabrone che lo ha punto infilandosi sotto al casco. Il talentuoso spagnolo, 23 anni, era uno dei favoriti per la vittoria finale. Simon Yates era sottovalutato. Tre assenze che hanno pesato sull’andamento di un Giro comunque ricco di emozioni e tuffi al cuore.
LE CLASSIFICHE FINALI DEL GIRO
MAGLIA ROSA -Simon Yates ha vinto il Giro d’Italia 2025.
MAGLIA AZZURRA- Lorenzo Fortunato, miglior scalatore (355 punti).
MAGLIA BIANCA – Del Toro, miglior giovane. Secondo Pellizzari.
RED BULL KM – Primo Tarozzi, secondo Del Toro, terzo Scaroni.
CLASSIFICA SUPER TEAM – UAE Emirates davanti alla Bahrain Victorius e Visma.