KIEV – La verve di Giuseppe Rossi e l’inventiva di Sebastian Giovinco, e poi il primo gol di Matri all’esordio, la vittoria in terra d’Europei e poi gli scivoloni di Serbia e Slovenia che avvicinano ancora di più la qualificazione al torneo del prossimo anno.
Cesare Prandelli ha più di un motivo per essere soddisfatto, e a fine partita dopo il 2-0 della nazionale di scorta sull’Ucraina spiega le sue esultanze in panchina.
”Ho avuto tantissime risposte, ora i ragazzi devono continuare su questa strada”, dice il ct azzurro. ”Avevo chiesto una prestazione di questo tipo – l’analisi di Prandelli – Volevo molto ordine e aggressività in mezzo al campo, volevamo preparare la prossima partita senza considerare questa un’amichevole. Siamo stati bravi e veloci a leggere certe situazioni, gli attaccanti oltre al gol hanno fatto i movimenti giusti”.
Parole d’elogio per Rossi, anche se non tutto ha funzionato: ”Buona partita, con grande lucidità sottoporta e capacità di trovare la rete. Certo, la prima volta di Aquilani dietro le punte non ha facilitato la situazione”, come dire, promosso ma con margini di miglioramento.
E in ogni caso, Prandelli mantiene il pensiero più alla prestazione dei suoi che ai risultati degli altri: ”Slovenia e Serbia hanno pareggiato, lo sapevo: ma questo, più che la classifica del girone, conta per altro. Nel calcio non c’è mai nulla di scontato, non mi sorprendono i loro pari”.
Ma attenti, la qualificazione non è chiusa, il messaggio di Prandelli. Di sicuro ora si puòpreparare la partita con l’Estonia del 3 giugno con più serenità. ”Stasera ho avuto più risposte di quelle avute venerdì – aggiunge – Potrei fare tanti nomi, ma faccio un’eccezione: Giovinco è entrato senza paura, ha interpretato alla perfezione il ruolo anche se c’erano già due attaccanti. E poi ha avuto lo spunto per il secondo gol”.
Insomma, conclude il ct, ”non eravamo depressi prima, non ci esaltiamo ora. Il difficile è sempre il domani. Però è una bella soddisfazione vincere in 10”. Tra le note storte della serata l’espulsione di Astori (”non aveva sentito il fischio a gioco fermo, doveva stare piu’ attento ma e’ un ragazzo interessante”) e lo stop a Chiellini: ”Credo si tratti solo di una contrattura”. Poi Prandelli (che a fine conferenza stampa incassa l’applauso dei giornalisti ucraini), risponde all’auspicio di Zaccheroni di un’amichevole pro-Giappone: ”Ci avevamo pensato anche noi, da qualche giorno stiamo tentando di contattarlo, faremo il possibile”.
Ora Prandelli guarda avanti, a giugno l’impegno con l’Estonia che potrà consentire alla sua nazionale di allungare ulteriormente in testa alla classifica del girone, a +8. Per il finale di stagione, il vero punto interrogativo sarà Mario Balotelli, più che Antonio Cassano.
Per il n.10 azzurro il ct azzurro ritaglia addirittura un posto in coabitazione con Giuseppe Rossi (”per me non sono alternativi, possono benissimo coesistere”, aveva detto prima della prestazione contro l’Ucraina del piccolo attaccante del Villarreal). Ma i due mesi che dividono Prandelli dal prossimo ritiro azzurro serviranno soprattutto a valutare eventuali progressi caratteriali, prima ancora che tecnici, del giovane talento del Manchester City. ”Deve essere aiutato, ha bisogno di crescere. Anzi, ha il dovere di farlo”, ha ribadito Prandelli, che dopo la severità della vigilia ha virato su parole più morbide. ”Se è solo, ha sempre il mio numero di telefono. Nei suoi confronti la pazienza è infinita, da parte mia: sono convinto che gli basterà poco per trovare il giusto equilibrio. Al di là dei colpi di testa, è un ragazzo di grande sensibilità. Resta la voglia di vedere lui e Cassano insieme, spero propri o che quel giorno prima o poi possa arrivare”.