ROMA – E’ la nazionale piu’ forte dell’America Latina e Luis Suarez ne e’ il degno condottiero. C’e’ unanimita’ in Sudamerica su questo giudizio, dopo la lezione impartita dall’Uruguay al Cile nel terzo turno delle qualificazioni ai mondiali di calcio del 2014 in Brasile.
La squadra del maestro Oscar Tabarez, vincitrice dell’ultima coppa America, e’ in testa alla classifica e nessuno in questo momento sembra in grado di scalfire la sua leadership. Per la partita amichevole di martedi’ prossimo all’Olimpico per celebrare i 150 anni dell’unita’ d’Italia, non poteva essere trovata in questo momento un’avversaria migliore. Tra i 21 convocati c’e’, tra l’altro, anche Luis Suarez, implacabile giustiziere ieri dei cileni, con quattro reti, prima di uscire anticipatamente dal campo per un problema muscolare che lo affligge da tempo.
Dopo l’incontro molti prevedevano che Suarez sarebbe rientrato direttamente a Liverpool per essere seguito dai medici della squadra inglese, invece e’ stato regolarmente inserito nella lista per Roma, dalla quale, rispetto ai giocatori schierati ieri,sono stati esclusi solo il portiere di riserva Juan Castillon e l’attaccante Sebastian Abreu. Tabarez per ora non ha la certezza di poter schierare Suarez, ma il fatto che sia stato deciso di portarlo ugualmente viene interpretato come la prova che l’attaccante ha buone possibilita’ di giocare, sia pure con un impiego parziale. ”Mi sorprende che ci si sorprenda per Suarez. Lo conosco da molto tempo e la verita’ e’ che mi sento emozionato.
Quello che fa questo ‘chiquilin’ (ragazzino) quando entra in campo e’ incredibile”, dice il tecnico, abbandonando per una volta la sua linea di non parlare dei singoli. ”Ho una grande ammirazione per come ha superato nella sua carriera i molti ostacoli che si e’ trovato ad affrontare. Ricordo che debutto’ giovane nel Nacional e lo insultavano quando falliva un gol. Poi e’ andato in Olanda, nel Groningen e ne e’ stato il cannoniere, e’ passato all’Ajax e si e’ ripetuto diventandone anche capitano, pur essendo uno straniero. Ed ora nel Liverpool fa meraviglie”. Tabarez passa quindi a parlare immediatamente della squadra.
”Forlan e’ un giocatore insostituibile perche’ non abbiamo un altro calciatore con le sue caratteristiche, ma ho una nazionale che sorprende. Piu’ del 4 a 0 e’ importante aver sconfitto un certo fatalismo per cui se non c’erano determinati calciatori non si poteva vincere. Invece il gruppo c’e’ ed e’ quello che conta”, dice. Il tecnico cerca, peraltro, di spegnere gli eccessivi entusiasmi e avverte:”Siamo primi in classifica, ma dopo tre partite non significa nulla. Le qualificazioni sudamericane sono ricche di sorprese. Il pareggio della Bolivia in Argentina ne e’ una riprova”.