MILANO, STADIO GIUSEPPE MEAZZA – La prossima si annuncia una stagione senza coppe europee per il Milan, come non succedeva dal 1998-1999.
Le principali chance di conquistare almeno un posto in Europa League passavano dalla coppa Italia, che i rossoneri salutano ai quarti, sconfitti 2-1 dall’Udinese, capace di rimontare il gol di Balotelli con un rigore di Muriel e una prodezza di Nico Lopez, che è entrato al 29′ della ripresa e ha impiegato 4 minuti per decidere la sfida con un gran sinistro.
I friulani incontreranno in semifinale (5 e 12 febbraio) la vincente di Fiorentina-Siena, mentre Clarence Seedorf incassa il suo primo ko da allenatore e d’ora in poi potrà concentrarsi solo sulla rimonta in campionato e l’ottavo di Champions League contro l’Atletico Madrid, ostacolo davvero ostico per questo Milan, uscito da San Siro sotto i fischi dei circa 10mila tifosi.
Più che di un antivirus i rossoneri sembrano aver bisogno di un richiamo di preparazione atletica, visto che ancora una volta calano in maniera preoccupante dopo meno di mezzora, sprecando quanto costruito prima. Così non è bastato il terzo gol di fila di Balotelli, che è stato bravo a non reagire alle tante botte di Domizzi e compagni e a sfruttare dopo 6′ l’assist di Birsa, ma poi ha dato sempre l’impressione di poter fare di più.
Non si è risparmiata invece l’Udinese che, reduce da tre sconfitte di fila in campionato, dopo aver eliminato l’Inter agli ottavi ha fatto fuori anche l’altra milanese. Può essere soddisfatto Guidolin, che esordiva quando Seedorf cominciava a farsi notare nell’Ajax, e ha letto bene una partita che stava prendendo una piega storta. I friulani partono infatti molli, per 20 minuti sono in balia delle manovre dei rossoneri, a cui Seedorf chiede di giocare a due tocchi e di fare pressing alto, anche se nel 4-2-3-1 al posto di Montolivo (a riposo) c’è Nocerino al fianco di De Jong a centrocampo e i quattro giocatori offensivi dopo mezzora calano di intensità.
Sull’altro fronte, dopo venti giorni alle prese con un problema muscolare, Muriel torna titolare, ma è tutt’altro che brillante e in almeno due occasioni pecca di egoismo. Alle sue spalle si danna l’anima Badu, mentre il resto dell’Udinese fatica a entrare in partita, ma ne approfitta quando il Milan abbassa l’intensità. Succede attorno alla mezzora, e Seedorf dovrà lavorare su questo difetto, perché finisce per scoprire i difetti difensivi della sua squadra.
Convocato all’ultimo minuto, Mexes entra dopo 36′ per l’infortunato Zapata e combina disastri almeno quanto l’altro centrale, Rami. E il Milan capitola al 41′ quando Muriel dal dischetto segna di potenza il rigore concesso per il fallo di Emanuelson su Widmer, lanciato palla al piede in area.
Nella ripresa l’Udinese ha più coraggio e dopo un’ora arrivano i primi fischi dell’era Seedorf. Non aiuta un Kakà davvero poco ispirato, e l’Udinese ha due occasioni (una in particolare con Pereyra) per portarsi in vantaggio, mentre Brkic al 28′ respinge una potente punizione di Balotelli, che finisce troppo isolato. Guidolin si gioca la carta Nico Lopez, ed è quella vincente. Il Milan esce dalla coppa Italia, e a San Siro risuonano fischi.
MILAN: Abbiati; De Sciglio, Zapata, Silvestre, Emanuelson; De Jong, Cristante; Birsa, Kakà, Robinho; Balotelli. A disp.: Coppola, Gabriel, Abate, Constant, Rami, Zaccardo, Honda, Nocerino, Mastalli, Pinato, Poli, Di Molfetta.All. Seedorf.
UDINESE: Brkic, Heurtaux, Danilo, Naldo; Widmer, Badu, Allan, Lazzari, Gabriel Silva; Nico Lopez; Muriel. A disp.: Kelava, Domizzi, Bbunjic, Basta, Douglas, Jadson, Pinzi, Pereyra, Bruno Fernandes, Zielinski, Maicosuel, Di Natale. All. Guidolin.