L’Italrugby ha un nuovo ct: è l’argentino Gonzalo Quesada, 49 anni, già mediano di apertura dei leggendari Pumas, allenatore di indubbia esperienza (maturata soprattutto in Francia, anche con la Nazionale) e cultore di pianificazioni e dettagli. Lo ha presentato a Roma il presidente federale Innocenti, senza particolari proclami o promesse di obiettivi sensazionali. Quesada è consapevole di quello che lo aspetta, sa che c’è molto da fare, da ricostruire. E sa che il rugby italiano ha già “buone basi” (parole sue) e un seguito di pubblico importante, crescente; un patrimonio che va alimentato non solo con buoni risultati ma anche con seducenti prestazioni; al netto di un impegno e di una professionalità che comunque non sono mai mancati. Quesada non arriva impreparato: ha seguito tutti gli incontri recenti degli azzurri. Inoltre ha avuto tempo di seguire le gare di Zebre e Benetton e ha seguito anche le selezioni giovanili. Ha detto : “Io ho le mie convinzioni su quello che voglio a livello di gioco, identità e cultura, ma prima di tutto dovrò conoscere a fondo il rugby italiano. Dovrò ascoltare molto, imparare molto. Poi potremo definire insieme le nostre ambizioni comuni”.
Il primo argentino stile anglosassone
Quesada è soprattutto considerato un tecnico di stile anglosassone. Dicono di lui che è un tecnico lucido, attento alla organizzazione. E così dopo 3 neozelandesi, 1 sudafricano, 2 francesi ( negli anni 2000) ecco un sudamericano di certa affidabilità e ottime referenze. Succede al neozelandese Kieran Crowley Ct degli azzurri dal maggio 2021 al 6 ottobre di quest’anno con un bottino sulla carta (e non solo) tutt’altro che esaltante: l’Italrugby ha giocato 23 partite e ne ha perse 15. Solo 8 vittorie. Il nuovo Ct esordirà sulla panchina della nazionale il 3 febbraio 2024, cioè nella prima giornata del Sei Nazioni, con gli azzurri impegnati allo stadio Olimpico con l’Inghilterra che ha chiuso il recente Mondiale francese al terzo posto.
Garantisce Diego Dominguez
L’ex azzurro, oggi commentatore Sky, conosce Quesada da oltre 20 anni. E dice: “Entrambi siamo stati mediani di apertura e calciatori. In Nazionale ci siamo sfidati un’unica volta a Piacenza nel novembre 1998. Siamo tutti e due di nascita Argentina: conosco bene l’Hindu’ il prestigioso club del quartiere di Don Torquato a Buenos Aires, nel quale rugbysticamente si è formato ed è cresciuto. È una garanzia di risultati e un modello da prendere ad esempio. Gonzalo ha tanta esperienza anche da allenatore. È un grande professionista e una persona molto seria. È preparato, conosce bene il gioco, lo studia, si aggiorna. Ha scambi con allenatori di ogni regione del mondo. Ovunque sia stato si è integrato in fretta. Le sue squadre sono molto offensive ma anche ordinate. Darà la caccia ai giocatori di carattere nei quali oggi la Nazionale è più scoperta”.