Calciopoli, Ancelotti: “Percepivo circostanze strane, tra Moggi e De Santis c’era confidenza”

Pubblicato il 11 Maggio 2010 - 13:52 OLTRE 6 MESI FA

E’ vero che Moggi conosceva in anticipo, già il giovedì, le designazioni degli arbitri? E’ vero che si disse che “era pronta una torta per far vincere la Juve”? Sono alcune delle domande principali che il pm Giuseppe Narducci ha rivolto all’allenatore del Chelsea, Carlo Ancelotti, che ha deposto oggi in qualità di testimone al processo di Calciopoli. Il magistrato ha fatto riferimento a quanto emergeva da una telefonata tra il dirigente milanista Leonardo Meani e l’arbitro Pierluigi Collina durante la quale Meani riportava alcune confidenze che gli avrebbe fatto l’allenatore che all’epoca era alla guida del Milan. “Non lo posso dire – ha risposto Ancelotti – percepivo circostanze strane”.

Ancelotti ha accennato a “rapporti confidenziali tra Moggi e De Santis” pur sottolineando di non essere a conoscenza di episodi specifici: “Non so se Moggi era in grado di stabilire gli arbitri. Penso che avesse rapporti privilegiati con De Santis ma posso dire che era una sensazione che io avevo”. Poco dopo il tecnico ha tuttavia precisato che l’arbitro De Santis “era portato ad avere rapporti confidenziali con allenatori e giocatori. Caratterialmente era portato a manifestare confidenza”.

Ancelotti ha poi affermato di non aver mai notato Moggi nello spogliatoio a colloquio con De Santis e ha spiegato che una volta, al termine di Juve-Milan, fu Gattuso a riferirgli di aver visto Moggi nello spogliatoio. Il pm è poi ritornato sulla presunta confidenza che Ancelotti avrebbe fatto a Meani sulla “torta che era pronta” per favorire la Juventus nel campionato 1999-2000. “No, non l’ho mai detto” ha risposto l’allenatore del Chelsea.

Ancelotti si è infine soffermato sulla famosa partita Perugia-Juve giocata nel diluvio e che costò lo scudetto alla squadra bianconera all’epoca allenata dal tecnico emiliano. “Fu strano – ha detto Ancelotti – avevamo aspettato un’ora e mezza per riprendere il gioco, ma credo che l’interruzione fosse dovuta a ragioni di ordine pubblico. Non credo che fu un errore da imputare all’arbitro”.