Sampdoria: Cassano minaccia di andare via, Marotta lo coccola. Aveva ragione Lippi?

di Andrea Pelagatti
Pubblicato il 2 Novembre 2009 - 10:25| Aggiornato il 19 Dicembre 2011 OLTRE 6 MESI FA

 

Sampdoria: Cassano se la prende con i tifosi

Antonio Cassano, fino a questo momento della stagione, non aveva avuto nessun comportamento sopra le righe.

Per questa ragione molti mezzi di comunicazione avevano fortemente caldeggiato la sua candidatura per una maglia azzurra.

Sul suo rendimento in campo nessuno aveva nulla da dire ma, sui suoi comportamenti extracalcistichi, le osservazioni divenivano numerosissime.

Il commissario tecnico della Nazionale, Marcello Lippi, ha dato sempre importanza alla compattezza del gruppo e, per questo motivo, si è sempre privato del talento di Bari Vecchia.

Ricostruiamo la vicenda di ieri.

Emozione particolare al Luigi Ferraris per Antonio Cassano prima della sfida tra Sampdoria e Bari.

Alle 14.23 l’ingresso in campo dei giocatori blucerchiati per il consueto riscaldamento prepartita è stato accolto dal boato degli oltre 5000 tifosi baresi presenti a Genova.

Dal gruppo sampdoriano si è infatti staccato Antonio Cassano che si è diretto proprio verso i sostenitori biancorossi.

Un’accoglienza incredibile che ha commosso lo stesso numero 99 della Sampdoria.

Cassano ha salutato i suoi concittadini con la mano sul cuore, indicandoli più volte e lanciando baci a tutti i tifosi presenti, poi ha raggiunto i compagni che si stavano allenando, visibilmente commosso.

Fino a questo momento nessuno screzio con la tifoseria della Sampdoria ma soltanto la consapevolezza di essere ancora amato dai baresi.

Inizia la partita e la Sampdoria non riesce a risollevarsi dopo il pesante ko per 5-1 contro la Juventus. La tifoseria doriana sogna l’Europa, lo scudetto e le grandi platee d’Europa e per questo motivo inizia a fischiare la squadra, Cassano compreso.

Antonio Cassano non ci sta: «Qui si sono abituati bene, forse troppo.

Forse si sono abituati a mangiare troppa nutella, quando invece per una volta mangiano m….

Nei miei confronti, da tre-quattro partite sento fischi e una parte del pubblico mi massacra già da qualche tempo.

La Sampdoria è seconda in classifica, sta facendo benissimo e non deve certo inseguire l’Inter che fa un altro campionato.

Ho sentito fischi e mugugni, se a qualcuno non vado bene posso andare a casa senza problemi:

l’ho fatto a Roma, l’ho fatto anche a Madrid, se è il caso faccio le valigie e me ne vado anche da qui».

A spengere l’incendio scoppiato tra Cassano e la tifoseria ci pensa il dirigente della Sampdoria Beppe Marotta:

«Credo che questa sua esternazione vada accettata, perchè arriva da un mondo spesso accusato di non voler dialogare con i media. È uno sfogo, quello di Cassano, che arriva al termine di una partita non bella e rivolto ad una minoranza di pubblico. La sua esternazione credo fosse anche a tutela del gruppo».

Così si è espresso Beppe Marotta, amministratore delegato della Sampdoria, ai microfoni di  “Radio Anch’io Lo sport”, al termine di Sampdoria-Bari.

Marotta elogia il ragazzo: «Considero Cassano un fuoriclasse, che ci ha regalato emozioni e partite straordinarie. Come tutti i fuoriclasse, una parte del pubblico può non accettarlo.

Queste sue dichiarazioni non sono da considerare come delle ‘cassanate’ del passato. Se lui un giorno dovesse voler andar via, noi potremmo solo essergli grati per quello che ha fatto nella Sampdoria. Solo per questo merita rispetto.

Ieri Antonio è apparso amareggiato, ha parlato riferendosi agli insulti che gli arrivavano da una parte molto minima dello stadio di Marassi, ma può darsi che abbia anche risentito di alcuni fatti accaduti negli ultimi giorni, compresa magari l’esclusione dalla Nazionale azzurra.

Lui ci tiene molto ad indossare la maglia dell’Italia, dunque in questo momento convive con un malessere. Del resto, bisogna anche rispettare le scelte del selezionatore, ha concluso il dirigente del club ligure».

Cassano o lo si ama o lo si odia. Il ragazzo è impulsivo, passionale e ha dimostrato di non avere mezze misure. Marcello Lippi non è l’unico a non volere Cassano, in passato anche Prandelli, alla Roma, Ancelotti, al Milan, e lo stesso Ferrara, alla Juventus, hanno posto il loro veto.

Il talento di Bari  ha trovato nella Sampdoria la sua dimensione ideale ma rischia seriamente di non giocare mai più in una grande realtà se non muta il suo carattere.

In un calcio fatto di banalità e dichiarazioni di circostanza ben venga la genuina passionalità di Antonio Cassano nel bene o nel male.