Ventura, dimissioni dopo il primo punto. Ma quando fallì con l’Italia…

di Filippo Limoncelli
Pubblicato il 12 Novembre 2018 - 11:12 OLTRE 6 MESI FA
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Ventura, dimissioni dopo il primo punto. Ma quando fallì con l’Italia…

ROMA – “Non mi dimetto…”, disse Gian Piero Ventura un anno fa dopo la notte del fallimento Mondiale a San Siro, quando l’Italia non riuscì a superare la Svezia negli spareggi. Una scelta che fece discutere.

A un anno di distanza le dimissioni, questa volta da allenatore del Chievo, diventano, stavolta, il modo per uscire di scena dopo una scelta, evidentemente dettata dalla fretta di tornare protagonista. Una scelta che sa di rassegnazione. 

Una mossa che in realtà l’allenatore meno amato d’Italia stava covando da giorni: dietro ci sarebbero questioni personali, un vero e proprio crollo psicologico totale con se stesso. Questo ha portato Ventura alla decisione clamorosa, sussurrata al suo vice Sullo già durante il secondo tempo di Chievo-Bologna e comunicata alla squadra appena dopo il triplice fischio. “Non me la sento di andare avanti, mi dimetto”, queste le parole con cui Ventura ha spalancato la porta dello spogliatoio e ha lasciato di sasso chiunque.

Dietro ci sono tanti fattori. Non problematiche con i giocatori, neanche crepe nel rapporto con la società, nonostante un inizio disastroso dal punto di vista dei risultati come del gioco (1 punto, proprio nell’ultima partita, e tre sconfitte). Ventura ha ceduto psicologicamente, ha avvertito troppa pressione.

Sente tutti contro. Sente un Paese che non gli perdona la clamorosa e imperdonabile debacle Mondiale. Si vede come un bersaglio. L’ex ct azzurro ha preferito fare un passo indietro.