Romeo Castellucci in scena a Rovereto. Rischio denunce

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Aprile 2016 - 08:10 OLTRE 6 MESI FA
Romeo Castellucci in scena a Rovereto. Rischio denunce

Romeo Castellucci in scena a Rovereto. Rischio denunce

ROVERETO –  Proteste a Rovereto contro lo spettacolo “Sul concetto di volto nel Figlio di Dio” di Romeo Castellucci, in scena martedì 5 aprile all’auditorium Melotti. E il consigliere comunale Andrea Merler firma un’interrogazione a Trento, il cui Comune ha dato il patrocinio allo spettacolo, e si prepara a denunciare la compagnia teatrale per vilipendio della religione. 

Lo spettacolo in questione è da anni nel mirino di cattolici conservatori (o semplicemente cattolici), destra estrema (o semplicemente destra) e altre parti della società che non hanno preso bene alcuni aspetti della pièce, come la scena in cui il volto di Cristo viene apparentemente imbrattato con escrementi, anche se in realtà si tratterebbe di bombe tirate da bambini. Lo stesso Vaticano aveva definito la pièce “offensiva”.

Ma la stampa specializzata, ricorda il quotidiano Il Trentino, ne parla come di uno “spettacolo di altissimo livello, uno dei migliori lavori teatrali degli ultimi anni”.

Ma così non la pensa tanta parte della politica locale trentina. I consiglieri provinciali Claudio Cia e Claudio Civettini, riferisce Il Trentino, hanno parlato di spettacolo “blasfemo”, e Merler ha chiesto spiegazioni al sindaco Andreatta e minaccia denuncia nel caso in cui il patrocinio del Comune di Trento sia “un arbitrio di qualche dirigente comunale”, spiega Il Trentino, che andrebbe secondo Merler perseguito, e se non sia il caso di denunciare la compagnia teatrale per vilipendio alla religione.

Anche i Popolari per Rovereto prendono posizione sullo spettacolo, ricordando non solo la condanna da parte del Vaticano, ma anche la delicatezza del tema religioso in una epoca storica come quella attuale, infiammata da scontri che prendono proprio le religioni come pretesto per degenerare in violenza. Spiega Il Trentino, riportando il pensiero dei Popolari di Rovereto:

“Nel tempo in cui viviamo il riferimento anche simbolico alla religione rischia di accendere micce pericolosissime, quindi è da gestire con grande attenzione e sensibilità. Inoltre in un generale scadimento valoriale e religioso appare sempre più necessario ribadire i pilastri positivi della nostra cultura e tradizione anziché metterli in crisi. Chiediamo quindi ai responsabili degli enti culturali e agli amministratori locali di fare più attenzione al vaglio di proposte che siano più rispettose dei vari credi religiosi e che in generale privilegino proposte di maggior spessore”.