Ferrario a ruota libera: “Minzolini? Quello che mi fa fatto è una grande porcata”

Pubblicato il 22 Aprile 2010 - 20:35 OLTRE 6 MESI FA

«Quello che mi è stato fatto è una grande porcata». Sfogo pubblico per  Tiziana Ferrario, mezzobusto noto del Tg1, che commenta  per la prima volta la decisione  del direttore del Tg1, Augusto Minzolini, di rimuoverla dalla conduzione. È successo a Perugia giovedì pomeriggio, durante il Festival internazionale di giornalismo, cui la Ferrario ha preso parte come relatrice dell’incontro sul tema “Donne, media e potere”. Alla domanda se tornerà mai a fare il mezzobusto, la risposta è stata: «Purtroppo non dipende da me».

La Ferrario si lascia andare dopo giorni di tensioni nella redazione diretta da Minzolini, che ha da poco sostituito tre volti noti della tv: oltre alla Ferrario, i giornalisti Paolo Di Giannantonio e Piero Damosso. «Quello che mi è stato fatto è una grande porcata – ha detto al microfono -, i giornali hanno raccontato le loro versioni a seconda delle fonti a disposizione ma il fatto è che non si può occupare un telegiornale di un servizio pubblico. I telespettatori non pagano un tg per ricevere un’informazione di una parte». E dalla platea  della Sala dei Notari parte l’applauso.

E le critiche alla decisioni di Minzolini erano arrivate anche dai piani alti della Rai: «Cambi così massicci nella proposizione del principale telegiornale del servizio pubblico – aveva affermato Siddi -, che riguardano tre colleghi autorevoli che, guarda caso, appena poche settimane fa non hanno firmato un documento di sostegno al direttore, suscitano più di un dubbio».  Il riferimento era al caso Mills (il 26 febbraio il Tg1 parlò nei titoli di «assoluzione», non di prescrizione) e alla lettera di solidarietà al direttore firmata soltanto da 95 redattori su 162. A quanto sembra quindi la sostituzione è toccata a chi non ha sostenuto il direttore.

Secca la risposta di Minzolini: «Sono stati assunti diciotto precari e per dare un segnale di cambiamento al Tg1 bisogna mostrare volti nuovi. Sono decisioni prese da tempo e i documenti, quelli a favore e quelli contro, non c’entrano assolutamente niente. Sono liturgie che non mi appartengono». Anche la Ferrario aveva detto la sua con una lettera rivolta ai colleghi Rai e affissa in bacheca: «La redazione non era mai scesa così in basso. Al Tg1 si sta consumando un disastro. L’ambizione di alcuni di voi e la paura di altri vi impedisce di parlare apertamente. Siamo stati messi gli uni contro gli altri, molti sono emarginati, altri hanno tripli incarichi».