Lo spot sul referendum dei record: Corrado Guzzanti in Rete “spodesta” Grillo

Pubblicato il 16 Giugno 2011 - 11:49 OLTRE 6 MESI FA

I contatti su Youtube parlano chiaro: oltre 400 mila i click, in meno di cinque giorni, per quello sketch di Corrado Guzzanti che prendeva in giro l’informazione sui referendum. Si tratta di un record anche per la Rete: il programma è “Aniene”, ed è andato in onda venerdì 10 giugno su Sky Uno. Ora in rete c’è chi sostiene che si tratti di una puntata tra le più viste di tutta la storia del canale satellitare.

Corrado Guzzanti si è mostrato in tutte le sue rappresentazioni: sferzante, ironico, mai aggressivo. E poi quel colpo di genio: una vera insegnante di linguaggio per sordi che mima per gli spettatori le informazioni paradossali di una voce fuori campo su come votare per i quesiti referendari. Sono in tanti ad essere convinti che quello sketch, rimbalzato sulla Rete, sia stato utile per il raggiungimento del quorum.

Il primo ad aver compreso l’importanza del web è stato Beppe Grillo, ma il suo stile non assomiglia certo a quello di Guzzanti. Antonio Di Pietro, che questi referendum ha contribuito a promuovere spiega: “L’importanza della Rete è stata fondamentale in questi referendum, lo abbiamo già detto. E per questo bisogna dire grazie a Beppe Grillo che per primo ci ha insegnato ad usarla. Io stesso, all’inizio, mi sono appoggiato alla sua struttura”.

Stefano Menichini, direttore del quotidiano Europa, spiega invece al Corriere la differenza sostanziale tra i due: “Grillo usa la Rete in maniera violenta, aggressiva e apocalittica e per questo sta diventando sempre meno credibile. Basta guardare le indicazioni di voto che aveva dato per le elezioni di Milano: non votate. E invece i grillini sono andati tutti in massa a votare Pisapia”. Menichini ha riso, e molto, quando ha visto su Sky quello sketch sull’informazione referendaria: “L’ho postata ovunque ho potuto, su Facebook, su Twitter. Più e più volte. L’intelligenza e l’ironia di Corrado Guzzanti hanno potuto più di tante campagne dirette, ne sono sicuro. È stato straordinario e potentissimo perché lieve. E poi quella battuta sull’andare a votare anche il 14 giugno… Mi chiedo: ‘L’ha scritta prima o dopo l’informazione scorretta che è venuta dal Tg1 di Minzolini?'”.

Corrado Guzzanti ha garantito in prima persona: “Quella battuta sulle date del voto è mia, l’ho scritta io e mai pensavo che potesse realizzarsi nella realtà. Alla fine, come dire? Mi sono sentito deprivato”.

Anche il presidente dei Verdi Angelo Bonelli ne è convinto. Anche lui ha postato come e quando ha potuto quello sketch sui social network, persuaso che fosse uno tra i migliori strumenti possibili per insinuare fra la gente il desiderio di andare a votare per i referendum. Sostiene Bonelli. “La grandezza di Corrado Guzzanti è stata quella di usare una semplice ironia per ridicolizzare un potere che ha fatto di tutto per non mandare la gente a votare, per depistare, disinformare. Ha usato la sua verve per un impegno civico che ha unito il Paese in un obiettivo comune. Ormai lo sappiamo: il web è straordinario. E questa volta sul web è successo qualcosa di meraviglioso: c’è stato il festival dell’ironia”.

Ecco lo spot dei record per il referendum di Corrado Guzzanti: