Un Sangiovese d’autore tra le colline di Rimini

Di Marco Torri di Guidopolis.com
Pubblicato il 1 Marzo 2016 - 08:07 OLTRE 6 MESI FA

Di Marco Torri di Guidopolis.com

Quando si parla di vino si è sempre associata la Romagna a vini di scarsa qualità. Bisognerebbe però essere molto più chiari, infatti dal dopo guerra in poi è vero che la viticultura del territorio mirava alla quantità ma negli ultimi decenni il territorio romagnolo si è trasformato, soprattutto quello nell’entroterra riminese.

La mia ultima scoperta è una vera e propria chicca enologica. Ci troviamo nell’entroterra della Valle del Conca nel comune di San Clemente. Le colline qui sono molto dolci e da sempre è considerata la patria della bicicletta assieme alle valli attigue. Tuttavia negli anni si è sviluppato anche un curioso movimento dedicato al vino, ma di qualità.

E’ qui che ha sede la Tenuta Biodinamica Mara. Un vero e proprio unicum che non ha eguali in terra di Romagna ed anzi, potremmo solo osare dei paragoni con le già blasonate terre toscane ed alcuni suoi vignerons che han fatto la storia del vino in Italia (e penso a Bolgheri, ad esempio).

Parliamo di un progetto innovativo per un unico vino ottenuto da vitigno Sangiovese, il re dei vitigni italiani per sua diffusione. Ma non si è scelto un semplice ‘clone’, anzi si è preferito recuperare un antico ceppo di Sangiovese presente in zona.

Per la fine di settembre 2016 l’azienda avrà terminato gli ultimi lavori di adeguamento dell’azienda poiché non parliamo di una semplice azienda vinicola ma anche di un museo d’arte e che adotta tecniche di vinificazione non convenzionali.

Tutto ha inizio però in vigna dove le piante vengono letteralmente cullate dalla musica classica. Esistono studi scientifici che dimostrano come le piante di vitigno migliorino anche nella resa grazie a questo accorgimento. L’uso delle solfiti in cantina è pressoché nullo e quando si entra nell’area di vinificazione rimarrete colpiti dalle decorazioni artistiche presenti sui tank di vinificazione.

Ho detto che rimarrete colpiti perché ovviamente è un luogo visitabile, ma con i dovuti accorgimenti. Per prima cosa ha un costo di 45 euro, dove oltre alla visita avrete anche in dono una bottiglia di MaraMia (l’unica bottiglia che produce l’azienda), poi dovrete indossare veri calzari sulle vostre scarpe perché, come vi ho anticipato, questo è anche un museo d’arte.

Il patron dell’azienda, Giordano Emendatori, è un grande collezionista e rimarrete impressionati dalle opere d’arte collocate esternamente e da quelle che troverete all’interno di questi spazi incredibili e che culminano nell’area dove il vino deve maturare. Enormi botti in legno, ciascuna di una forma diversa e al centro un grande uovo in legno pieno di vino. Il tutto avvolto dalla musica dei canti gregoriani.

E non è finita qui. L’azienda, trovandosi al di sopra di una collina che si affaccia sulla valle, ha scelto anche di dotarsi di una enorme sala circondata solo da ampie vetrate utile anche per esposizioni, eventi o degustazioni. Al centro una grande pianoforte a coda, altra passione del patron dell’azienda.