Decine di migliaia di civili sono in fuga da Aleppo verso le zone rurali di Idlib, nel nord-ovest della Siria, dopo che gruppi armati contrari al regime del presidente siriano Bashar al-Assad hanno preso il controllo di gran parte della città. Lo riporta il quotidiano in lingua inglese The Express Tribune, con sede in Pakistan.
Si riaccende così la guerra in Siria, mai terminata da più di 13 anni, una guerra che intreccia gli interessi di diversi paesi.
The Salah al-Din neighborhood in central #Aleppo was bombed by Russian aircraft 💔 pic.twitter.com/KzuVcS7pFe
— Qusay Noor (@QUSAY_NOOR_) November 30, 2024
Raid russi sulla città
Dopo la conquista della città da parte dei ribelli, jet russi hanno bombardato la zona della Rotonda Basel che si trova nei pressi dei quartieri sud-occidentali del centro moderno della città, provocando un numero imprecisato di vittime. La Russia è da sempre vicina a Bashar al-Assad e ha aiutato anche negli anni passati il regime nella sua guerra contro i jihadisti filo-turchi.
Secondo The Express Tribune, che cita fonti locali, le forze di opposizione hanno sfondato le linee di difesa sugli assi Hamdaniyya, Nuova Aleppo e Zahra, nella periferia occidentale di Aleppo, e attualmente controllano 400 chilometri quadrati di territorio. I jihadisti filo-turchi hanno poi diffuso un comunicato in cui annunciavano l’imposizione di un coprifuoco di 24 ore, a partire da oggi alle 17 ore locali (le 16 in Italia) fino alla stessa ora di domani. Secondo fonti locali, la città è quasi del tutto in mano alle forze sostenute dalla Turchia, che hanno conquistato anche l’aeroporto militare di Abu Dhuhur, che si trova tra Hama e Aleppo.
La telefonata tra i ministri degli Esteri della Turchia e della Russia
I ministri degli Esteri di Turchia e Russia Hakan Fidan e Sergey Lavrov, che in Siria sostengono posizioni opposte (la Turchia sostiene i ribelli, la Russia appoggia il regime di Assad ndr), hanno avuto una conversazione telefonica nel quale hanno discusso dei “pericolosi sviluppi della situazione” in Siria. Lo ha dichiarato alla Tass una fonte del ministero degli Esteri turco. Durante il colloquio si è discusso della situazione in Siria e del processo di pace di Astana (messo in atto, a partire dal dicembre 2016, dalle diplomazie di Russia, Turchia e Iran, ndr).