Amanda Knox, intervista alla Abc: “Voglio essere riconsiderata come persona”

WASHINGTON – ”Mi piacerebbe essere riconsiderata una persona: tutto quello che mi è accaduto è  stato surreale, ma sarebbe potuto capitare a chiunque”. A parlare è Amanda Knox nella sua prima intervista tv da quando è uscito il suo libro autobiografico dal titolo ‘Waiting to be heard’ (Aspettando di essere ascoltata) che le ha già fruttato 4 milioni di dollari in anticipo.

Il suo colloquio con la star della Abc Diane Sawyer sarà  trasmesso integralmente la sera di martedì, ora della East Coast. Ma la rete ha diffuso alcune anticipazioni, in cui la giovane americana, capelli sciolti, trucco appena accennato, maglietta verde senza maniche, ricorda tra le lacrime la sua esperienza davanti la Corte di Perugia: ”Ero nell’Aula del Tribunale quando mi hanno chiamata ‘diavolo’. Voglio dire, una cosa e’ leggere certe cose sui media, un’altra sedere davanti alla Corte, mentre combatti per salvarti la vita e la gente ti chiama ‘diavolo’. A tutti gli effetti – continua Amanda – a prescindere se fosse vero o no, io ero un’ assassina. E ho dovuto convivere con l’idea che questa sarebbe stata la mia vita futura”. .

Amanda Knox ha parlato anche al giornale Usa Today. La giovane americana, 25 anni, non esclude di poter rientrare in Italia per assistere al nuovo processo a suo carico per l’omicidio di Meredith Kercher, che si celebrerà a Firenze. E’ stata proprio lei a riferire che sta “valutando” questa possibilità in un’intervista a Usa Today.

“I miei avvocati mi hanno detto che non sono tenuta e che non ce n’è bisogno”, ha spiegato, “io lo sto ancora valutando, a dire il vero”.

La giovane americana ha spiegato che “l’idea” di tornare in Italia per rivivere un processo “fa paura”. “Ma è anche importante per me di dire ‘questo non è qualcosa che sta avvenendo lontano e che non conta per me'”, ha aggiunto, “quindi, in qualche modo, sento che è importante per me di riuscire a far capire questo e se la mia presenza è necessaria per farlo capire, allora andrò”.

A fine marzo la Corte di Cassazione ha ordinato un nuovo processo per Amanda e per il suo ex fidanzato Raffaele Sollecito per l’omicidio della studentessa inglese avvenuto a Perugia nel novembre 2007.

A “Usa Today”, Amanda ha spiegato che spera che i genitori di Meredith leggano il suo libro: “Mi importa di ciò che pensano, spero davvero che lo leggano e non sono tenuti a credermi, non ho il diritto di chiedere niente a nessuno, ma spero che ci provino”.

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