Lottatori di sumo arrivati a Londra per un torneo alla Royal Albert Hall: sedie e bagni rinforzati per l'evento - Blitz Quotidiano
In questi giorni Londra sta ospitando alcuni “turisti” alquanto particolari, ovvero 42 lottatori di sumo, tra i migliori del mondo, che fino a domenica parteciperanno al “Gran Torneo di Sumo”. Per questo evento è stata scelta una location suggestiva, quella della Royal Albert Hall, una delle sale da concerto più famose del mondo. Si tratta di un torneo inusuale e storicamente rilevante: questa competizione si è svolta per la prima volta fuori dal Giappone nel lontano 1991 durante un festival culturale a Londra. L’intenzione era di riproporre questo torneo per i 150 anni della Royal Albert Hall nel 2021, ma la pandemia aveva fatto saltare i piani.
Dalle sedie rinforzate all’esaurimento di riso e noodles
Per l’evento, tutto pare essere stato organizzato nei minimi dettagli, non senza qualche difficolta: “Abbiamo dovuto acquistare sedie nuove, capaci di reggere fino a 200 chili”, ha raccontato al quotidiano Guardian Matthew Todd, direttore della programmazione del teatro. “Anche i bagni sono stati rinforzati. Quelli fissati al muro sono i più problematici”. Per sicurezza, la direzione ha stipulato anche un’assicurazione speciale: stare troppo vicino al ring, dicono, può essere “a rischio”. Il conto per assicurarsi scorte sufficienti di riso e dei noodles, poi, è salito alle stelle, tanto che un fornitore locale è rimasto senza scorte dopo l’ordine del torneo.
In occasione di questo torneo, la Royal Albert Hall è stata trasformata in un autentico dohyō, l’arena di terra battuta dove si sfidano i rikishi. Al centro, un cerchio di cinque metri di diametro; sopra, un tetto di legno di sei tonnellate costruito appositamente. “Abbiamo ospitato di tutto, dal tennis alla boxe, ma questo è davvero tutto un altro mondo”, ha rivelato Todd.
Pur trattandosi di una competizione minore (basho), molto più vicina ai canoni di un’esibizione prestigiosa, questo torneo rappresenta un evento piuttosto eccezionale, frutto della collaborazione tra Martin Campbell-White, promotore britannico appassionato di Giappone, e Hakkaku Rijichō, vincitore del torneo del ’91 e oggi presidente della Japan Sumo Association. Per riportare il sumo alla Royal Albert Hall, lui e Campbell-White hanno lavorato quasi dieci anni, realizzando un’impresa alquanto rara: in passato ci sono stati solo brevi esibizioni, persino a Parigi, ma questa sarà appena la seconda volta nella storia che un torneo completo di cinque giorni viene disputato fuori dal Giappone.
