YOUTUBE Palla di fuoco precipita ed esplode nell’Atlantico

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Febbraio 2016 - 11:32 OLTRE 6 MESI FA
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ROMA – Una palla di fuoco è precipitata nell’oceano Atlantico lo scorso 6 febbraio, a oltre 1000 chilometri dalle coste del Brasile. La palla di fuoco ha rilasciato una energia equivalente a 13mila tonnellate di Tnt, la stessa usata per la bomba nucleare che ha raso al suolo Hiroshima nel 1945. Una delle esplosioni più grandi e violente registrate dalla Nasa da quella del febbraio 2013 che causò una pioggia di meteoriti a Chelyabinsk, in Russia, con ingenti danni e oltre 1600 feriti.

La palla di fuoco caduta nell’oceano Atlantico aveva dimensioni inferiori rispetto a quella della pioggia di meteoriti russa, che si è originata da un meteorite del diametro di 18 metri ed è entrata nell’atmosfera terrestre ad una velocità di oltre 66mila chilometri orari, scrive il Daily Mail citando l’articolo di Phil Plait sullo Slait blog. La palla di fuoco russa infatti ha liberato una energia pari a 500mila tonnellate di Tnt, dunque ben 40 volte più potente di quella avvenuta al largo delle coste del Brasile. Nel suo blog Plait spiega:

“L’impatto avvenuto era comunque di piccola entità. Dopo tutto, non ne avete sentito parlare se non settimane dopo che è avvenuto. Certo se fosse avvenuto in una zona popolata avrebbe distrutto molte finestre e terrorizzato le persone, ma non penso che avrebbe fatto danni reali”.

A segnalare l’evento è stato Ron Baalke, un dipendente della Nasa, che ha scritto dell’esplosione sulla pagina Twitter dei “Near-Earth Object Fireball”. Ricostruendo le caratteristiche dell’esplosione, Plait ha ipotizzato che si trattasse di un meteorite dal diametro di al massimo 7 metri. L’astronomo e blogger ha anche sottolineato che non dobbiamo lasciarci spaventare da queste notizie, perché esplosioni come questa avvengono diverse volte l’anno, ma proprio come in questo caso nessuno se n’è accorto perché si tratta di fenomeni di bassa intensità e che spesso si verificano in zone remote e non popolate.