CHICAGO – Come a Cuba anche a Chicago Matteo Renzi fa jogging. Questa volta insieme a lui c’era il sindaco della città dell’Illinois, Rahm Emanuel. Il presidente del consiglio, Emanuel e alcuni uomini della scorta hanno corso in un parco che costeggia il lungo lago della città.
In questo viaggio Stati Uniti si è rivelata una particolare simpatia tra Renzi ed Emanuel. I due hanno persino duettato, cantando “Sweet Home Chicago” alla cena offerta dal primo cittadino nel modernissimo Art Institute of Chicago, disegnato da Renzo Piano.
L’esibizione suggella la loro amicizia, ribadita più volte dall’ex capo di gabinetto del presidente Barack Obama. “Welcome home, benvenuto a casa”, dice Emanuel a Renzi davanti agli ospiti – tra cui il numero uno di Fca Sergio Marchionne e il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia – lasciandosi andare ad uno scambio di gentilezze con lui e la first lady Agnese.
Il sindaco ha ricordato le origini da immigrato del nonno, arrivato in America senza parlare una parola d’inglese, ma anche tutti i cittadini italiani diventati imprenditori, medici o professori, che hanno contribuito a rendere grande la metropoli. “Chicago non è una semplice città, è una incredibile parte del futuro”, ricambia Renzi, che prende a prestito le parole di Dostoevskij e afferma: “La bellezza salverà il mondo. Bellezza che si incarna nella cultura dell’Art Institute, nella scienza del Fermi Lab visitato in mattinata, e nella musica”, aggiunge.
Ma nella capitale del blues non poteva mancare un po’ di buona musica. Così Emanuel a fine cena invita Renzi sul palco per intonare i versi della celebre canzone “Sweet Home Chicago”, composta da Robert Johnson nel 1936 e resa celebre dalla interpretazione dei Blues Brothers nel film omonimo.