Clima, allarme Ipcc: “Ghiacciai al collasso, piogge violente. Peggio in arrivo”

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 2 Aprile 2014 - 14:33 OLTRE 6 MESI FA
Clima, allarme Ipcc: "Ghiacciai al collasso, piogge violente. Peggio in arrivo"

Ghiacci Artici (Foto LaPresse)

ROMA – Ghiaccia pronti a collassare e quasi completamente disciolti, piogge e temporali sempre più violenti, allagamenti ed esondazioni. Il clima sta cambiando e, avvisano gli esperti dell’Ipcc, International Panel on Climate Change, d he hanno redatto il rapporto sui cambiamenti climatici, il peggio deve ancora arrivare.

Non è un quadro rassicurante quello climatico presentato il 31 marzo a Yokohama, in Giappone. Il quinto rapporto Ipcc sul clima ha messo in evidenza come i cambiamenti interessino tutto il pianeta e non siano certo a impatti zero.

Impatto, adattamento e vulnerabilità. Questi sono i tre aspetti dei cambiamenti climatici su cui si concentra il nuovo studio, che ha coinvolto 436 esperti e ricercatori in differenti discipline e oltre 1.729 esperti impegnati nella revisione dell’immensa quantità di dati raccolti in tutto il mondo.

Dati che hanno portato all’utilizzo di oltre 40 modelli teorici matematici per la descrizione dei processi ambientali e 6 modelli teorici per i processi economici. Giovanni Caprara sul Corriere della Sera spiega:

“In generale, i ghiacciai continuano a sciogliersi come dimostra, in particolare, l’Artico, le risorse acquifere diventano più critiche, le onde di calore e le piogge violente si intensificano, le barriere coralline muoiono in varie zone, pesci e altre specie migrano verso i poli mentre alcune si estinguono.

E ancora: il livello degli oceani è progressivamente in crescita minacciando le comunità costiere con migrazioni ipotizzate di centinaia di milioni di persone e le acque diventano sempre più acide a causa dell’assorbimento dell’anidride carbonica scaricata nell’atmosfera, soprattutto dai mezzi di trasporto, in quantità sempre maggiori”.

Michel Jarraud, segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale, intervenendo al panel internazionale non ammette più scuse:

“Ora siano arrivati al punto in cui abbiamo così tante conoscenze e tali evidenze che non possiamo più lamentarci di carenza di dati. Sappiamo come agire”.

Gli scenari presentati dal rapporto Ipcc sono due a antitetici, spiega ancora Caprara. Uno “buono“, in cui l’obiettivo è mantenere l’aumento delle temperature del globo entro i 2°C entro la fine del secolo. E uno “cattivo“, in cui le temperature aumenteranno oltre i 4°C. Francesco Bosello, dell’Università Statale di Milano e del Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici e uno dei relatori italiani del documento, spiega a Caprara:

“«Per ogni grado in più aumenta il 7 per cento la popolazione coinvolta dalla scarsità idrica. Già oggi per il riscaldamento vediamo una diminuzione del 2 per cento ogni decennio di tutte le coltivazioni, cereali in particolare». L’obiettivo quindi è contenere la concentrazione dell’anidride carbonica che ne è la causa non oltre le 450 parti per milione. «Se si adotteranno misure adeguate sentiremo il beneficio non prima del 2040/2050 — sottolinea Bosello —. Al contrario dovremo affrontare situazioni catastrofiche»”.