Morto Giuliano Re, un grande della pubblicità

Pubblicato il 27 Luglio 2011 - 12:35 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La morte di Giuliano Re è passata quasi inosservata, come naturale in un mondo privo di memoria come, in particolare, è l’Italia. Pochi necrologi, sul suo Corriere della Sera, tutti dal mondo della pubblicità. Aveva superato gli 80 anni, stava male da tempo, la morte della moglie Carmen, dopo una luga sofferenza, lo aveva messo sullo scivolo definitivo.

Nemmeno una parola dal suo Corriere, nemmeno una parola dalla Federazione degli Editori: eppure era stato, in anni difficili e conflittuali, un impareggiabile presidente della associazione delle concessionarie di pubblicità, capace sempre di mediare, di cercare un punto di equilibrio fra interessi a volte contrastanti in modo acuto.

La stessa Rcs pubblicità, nel ricordarlo con uno scarno necrologio, sembra avere ritegno nel ricordare che oltre 40 anni fa Re fu della divisione pubblicitaria del Corriere il capo e contribuì al salto dei giornali italiani, in testa il Corriere, dalla raccolta passiva di réclame alla vendita attiva di pubblicità.

Era nato a Cremona, aveva lavorato alla concessionaria Apr, che nella sua breve vita vide soci Carlo Caracciolo e Oscar Maestro, dopo il Corriere sviluppò nuove importanti iniziative pubblicitarie, occupò incarichi nazionali. Non aspettò che gli altri gli dicessero di ritirarsi. Quando sentì che gli anni lo avevano fiaccato, al punto di non potere più rispondere con la efficacia che ci si poteva attendere, aalle attesa dei suoi incarichi, lasciò. Abbandonò l’amata casa sul lago, si ritirò sulla Riviera ligure di Levante. Forse fu un errore, ma ancora una volta fece quello che sentiva giusto.

Re era un uomo giusto. L’origine cremonese lo aveva intriso di buon senso e senso comune. Era sempre sereno, sempre in controllo di se stesso, anche quando la tensione era inevitabile, questo tanto nella vita professionale quanto in quella privata. Un uomo di classe, si potrebbe dire, di quelli che ce n’è pochi.

Forse anche per questo hanno preferito non accorgersi che sia morto.