“Giornalisti la pagherete…”: M5S, tendenza Facebook & manganello

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Ottobre 2016 - 14:47 OLTRE 6 MESI FA
"Giornalisti la pagherete...": M5S, tendenza Facebook & manganello (in foto Davide Barillari)

“Giornalisti la pagherete…”: M5S, tendenza Facebook & manganello (in foto Davide Barillari)

ROMA – “Giornalisti la pagherete…”: M5S, tendenza Facebook & manganello. “Il consigliere regionale pentastellato Barillari continua un suo personale e assurdo duello con la categoria, con i giornalisti. Oggi ci tratta come pennivendoli per aver trascurato notizie che riguardano il ciclo dei rifiuti e la nomina di Fortini, ex numero uno di Ama, come consulente del presidente Zingaretti. Una rapida rassegna stampa, anche radiotelevisiva, dimostra come questo sia falso”. Così Lazzaro Pappagallo, segretario dell’Associazione Stampa Romana.

“Barillari, proprio per la sua militanza politica, dovrebbe sapere bene che i post su Facebook non sono un affare privato ma sono comunicazione pubblica. E un post che chiude con “Noi non dimentichiamo, noi non perdoniamo” ricorda gli anni più bui della nostra Repubblica. Gli errori, caro Barillari, possono diventare nelle mani sbagliate orrori”, conclude Pappagallo. Ineccepibile. Anche perché questa deriva Facebook & manganello tra i militanti comincia a diventare epidemica. Come dimostra anche il caso di Federica Angeli, redattrice di Repubblica subissata di insulti M5S sui social per aver fatto il suo lavoro.

L’altro ieri Angeli ha denunciato Beppe Grillo per istigazione all’odio e alla violenza dopo avere ricevuti insulti e attacchi di decine di militanti pentastellati a seguito dell’hashtag lanciato dal leader di M5S #angelichiediscusa. Angeli, che vive sotto scorta dal 2003 per avere denunciato la presenza della mafia ad Ostia, aveva nei giorni scorsi descritto la composizione del finto ordigno trovato sotto casa di un collaboratore del vicesindaco Daniele Frongia, privo di polvere esplosiva ed innesco.

Per uno che fa il consigliere regionale come Barillari – un politico che utilizza Fb per lamentarsi delle multe ricevute – la tendenza è ancora più preoccupante. E, se possibile, le giustificazioni addotte lo sono ancora di più. Poteva scusarsi, riconoscere di essersi fatto un po’ prendere la mano. E invece preferisce offendere l’intelligenza di chi deve occuparsi di lui.

“Io non ho minacciato nessuno ma ho solamente voluto evidenziare come la stampa che da mesi attacca la Muraro spende ben poche parole per spiegare l’emergenza rifiuti nel Lazio, responsabilità del PD, un comportamento che certe testate pagheranno sicuramente con un’ulteriore diminuzione delle copie vendute, così come emerge dall’ultimo rapporto sulla vendita della stampa quotidiana. Il presidente dell’ordine dei giornalisti dovrebbe occuparsi più di eliminare precariato e caporalato, veri nemici della libertà di stampa, che del mio profilo facebook”.