Andrea Loris Stival, tutti gli spostamenti della madre. Si indaga sul Gps

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Dicembre 2014 - 13:14 OLTRE 6 MESI FA
Veronica Panarello (foto Ansa)

Veronica Panarello (foto Ansa)

RAGUSA – La polizia venerdì mattina ha deciso di acquisire come prova anche il gps della macchina di Veronica Panarello, la madre del piccolo Andrea Loris Stival, morto strangolato con una fascetta di plastica e ritrovato sabato 29 novembre da un cacciatore in un canalone di Santa Croce Camerina in provincia di Ragusa. La polizia vuole capire se il percorso che la madre sostiene di aver fatto in auto sia confermato dalle tracce satellitari. E, soprattutto, vuole capire se la madre sia andata o meno nei pressi del Mulino vecchio, dove il corpo del figlio è stato ritrovato da un cacciatore.

L’avvocato della donna, Francesco Villardita, sostiene che da parte della famiglia c’è la massima collaborazione. “Aver consegnato il navigatore dimostra che non abbiamo nulla da nascondere”. In questo momento è molto importante per gli inquirenti valutare tutte le prove a disposizione. “La mamma di Loris ha autorizzato volontariamente l’acquisizione del Gps”, spiega l’avvocato Francesco Villardita, “che era stato installato nella sua auto nell’ambito di un contratto stipulato con la compagnia assicurativa. Non è stato sequestrato, così come la Polo: è acquisita agli atti dell’inchiesta perché la mia assistita non è indagata. Ed è estranea ai fatti”.

Mamma Veronica non è ancora indagata ufficialmente ma la sua versione dei fatti sugli spostamenti di quella mattina (smentita in alcuni passaggi anche dalle riprese di alcune telecamere di sicurezza) non convince in molti punti.

Questi gli spostamenti secondo le ultime ricostruzioni degli investigatori: ore 8, la madre insieme al fratellino, partono dalla casa in via Garibaldi verso la scuola in piazza Carducci; ore 8.15, l’auto torna a casa e si vede scendere una figura che potrebbe essere Loris poi l’auto riparte, forse per portare il fratellino alla ludoteca; ore 8.45, l’auto torna ancora una volta a casa e viene messa in garage; ore 10, l’auto esce dal garage e prende una direzione contraria alle precedenti. La donna ha dichiarato di essere andata a un corso di cucina al Castello di Donnafugata. Ore 12: la madre di Loris dice di essere stata un paio d’ore al corso di cucina e poi di essere andata a scuola a riprendere il figlio. E infatti le telecamere inquadrano l’auto davanti all’istituto verso le 12.

La madre di Loris ha cambiato però più volte la versione dei fatti.

Il 29 novembre, appena poche ore dopo la scomparsa (e sapremo poi, l’assassinio) di Andrea Loris Stival la mare racconta: “Eravamo in ritardo e c’era traffico, ho lasciato mio figlio a circa 500 metri da scuola”.
Ma dal 30 novembre, quindi già dal giorno successivo, Veronica comincerà a dire altro: “Mi sono fermata a poche decine di metri dalla scuola per farlo scendere. Oltrepassavo l’ingresso della scuola, svoltavo a destra per Via Di Vittorio, e mi fermavo a poche decine di metri dall’ingresso (secondario, ndr) della scuola”. Poi nel primo verbale la donna racconta che “dopo aver accompagnato” il figlio piccolo alla ludoteca, “sono andata al Castello di Donnafugata, dove sono rimasta fino a mezzogiorno”. Nel secondo verbale Veronica fornisce un’altra versione. “Lasciato il bambino” (il figlio più piccolo, ndr) “sono tornata a casa per sbrigare delle faccende domestiche. Alle 9.15 sono uscita di casa e sono andata al Castello di Donnafugata, dove sono rimasta fino alle 11.45″.

Oltre alla versione sugli spostamenti fornita dalla madre non convince neanche il discorso delle fascette restituite ad una maestra. Fascette che sarebbero anche compatibili con quelle usate per strangolare il bimbo. Una maestra infatti ha dichiarato alla polizia che Veronica Panarello, quando è andata a trovare la famiglia del bambino per le condoglianze, le avrebbe riconsegnato un mazzo di fascette dicendo: “Ve le restituisco, sono quelle che servivano per le lezioni di scienze”. Ma la stessa maestra ha confermato che a scuola i bambini non hanno mai lavorato con quelle fascette di plastica.

 

Gli spostamenti di Veronica Panerello, la ricostruzione in un video della Stampa.