Andrea Soldi, infermieri in ambulanza: “Fatto soffocare”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Agosto 2015 - 14:08 OLTRE 6 MESI FA
Andrea Soldi, medici in ambulanza: "L'hanno preso al collo"

Andrea Soldi, medici in ambulanza: “L’hanno preso al collo”

TORINO – “L’intervento è stato un po’ invasivo. Lo hanno preso al collo”. Si dice questo in una comunicazione fra l’equipaggio dell’ambulanza e la centrale operativa del 118 durante il trasporto di Andrea Soldi, morto durante un Tso (trattamento sanitario obbligatorio). “Aveva le manette, non volevo caricarlo, mi hanno ordinato di farlo, messo a testa in giù, e portarlo così”.

L’audio è stato acquisto dai carabinieri del Nas ed è stato incluso negli atti dell’inchiesta del pm Raffaele Guariniello. Gli indagati sono uno psichiatra e i tre vigili urbani che bloccarono il paziente. Il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo.

I primi risultati dell’autopsia dicono che Andrea è stato tenuto stretto troppo a lungo. E durante il viaggio in ambulanza, quando ancora si poteva salvare, è stato ammanettato e bloccato a faccia in giù, senza che fosse eseguito alcun intervento di rianimazione. Andrea Soldi, 45 anni, era malato di schizofrenia ed è morto la scorsa settimana durante un ricovero forzato

Gli indagati sono quattro: ci sono i tre agenti della polizia municipale che erano andati a prendere Andrea in una piazzetta di Torino e lo psichiatra Pier Carlo Della Porta, arrivato sul posto insieme a un infermiere (ma non salito sull’ambulanza). Il medico legale Valter Declame parla di “choc da compressione latero-laterale al collo”. Andrea, seduto su una panchina, non voleva saperne di sottoporsi a un nuovo Tso. Anzi, era pronto a seguire un secondo psichiatra in un altro centro di igiene mentale. Ma ormai la procedura era innescata. E i vigili, per prelevare quell’uomo di oltre 120 chili, hanno dovuto intervenire con energia.

Il problema, secondo Declame, è che quel tipo di presa non può durare più di una quindicina di secondi: altrimenti provoca una riduzione del flusso di sangue al cervello e la perdita di respiro, controllo urinario, coscienza. Conclusioni che sono aspramente contestate da Roberto Testi, il consulente medico di Della Porta: “La causa del decesso non può essere quella. In nessun caso. Se strangoli qualcuno, la morte è immediata. Altro che venti o trenta minuti”.

Il sindacato di polizia Coisp, invece, interviene in difesa delle forze dell’ordine: “Prima ci chiamano, poi ci lapidano. Gli operatori eseguono gli ordini e poi vengono criminalizzati. Ci vorrebbe un magistrato sempre insieme a loro, che si tratti di fare un Tso o ordine pubblico allo stadio o vigilanza a un corteo”.