Medico arrestato a Cremona, avvocati delle vittime: “Progettava l’omicidio”

Pubblicato il 28 Febbraio 2012 - 21:17 OLTRE 6 MESI FA

CREMONA, 28 FEB – Nell'appartamento di via Dogali fu consumato un omicidio: la conferma arriva dai computer e dalle ricerche effettuate in internet da Maurizio Iori.

Lo sostengono i legali che assistono la famiglia di Claudia Ornesi, l'impiegata di 42 anni trovata morta con la figlia Livia, nata nel 2009 dalla relazione con Maurizio Iori, all' epoca primario del reparto di Oculista dell'ospedale maggiore di Crema (Cremona). Il medico e' in carcere a Cremona dal 14 ottobre, con l'accusa di avere assassinato l'ex compagna e la bimba.

La presa di posizione degli avvocati Eleonora Pagliari e Marco Severgnini scaturisca dalla perizia informatica, disposta dalla procura sui pc sequestrati in casa e negli studi di Iori. Da tempo, stava studiando l'utilizzo di farmaci e gas per cagionare la morte – rivelano i due professionisti -. E dopo la consultazione, aveva cancellato quei file dalla memoria. Ma gli specialisti, incaricati dal sostituto procuratore della Repubblica di Crema, Raffaele Pesiri, sono comunque riusciti ad individuare le tracce di quelle ricerche. Hanno scoperto che il medico – spiegano gli avvocati Pagliari e Severgnini – nel mese di giugno 2011 aveva effettuato approfondimenti sul possibile utilizzo delle bombole di butano. Risulta che Iori abbia consultato piu' volte in rete gli articoli relativi al caso di un detenuto, deceduto mediante l'inalazione di gas sprigionato da fornelletti da campeggio. L'autopsia ha stabilito che ad uccidere la bimba fu l'asfissia da soffocamento, prodotta dall'idrocarburo esalato da quattro bombole da campo, trovate con le valvole di sfiato aperte nella camera da letto dell'appartamento; mentre nella morte della madre avrebbe avuto un ruolo non secondario l'intossicazione prodotta dai farmaci che, assicurano i legali della famiglia Ornesi, la perizia tossicologica ha accertato che non assumeva abitualmente. .