Processo Mills. Pm De Pasquale: “Condannate Berlusconi a 5 anni”

Pubblicato il 15 Febbraio 2012 - 10:57 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Cinque anni di carcere per Silvio Berlusconi sono stati chiesti oggi al processo Mills dal pm di Milano Fabio De Pasquale. La richiesta del pm di condannare Berlusconi a 5 anni e’ arrivata al termine della sua requisitoria, iniziata sabato scorso e ripresa questa mattina.     De Pasquale ha ribadito che ”c’e’ certezza, al di la’ di ogni ragionevole dubbio, della colpevolezza dell’imputato”. Berlusconi e’ accusato di corruzione in atti giudiziari per aver versato 600 mila dollari all’avvocato inglese David Mills in cambio di dichiarazioni reticenti nei processi per la Guardia di finanza e Alla Iberian.

Il pm Fabio De Pasquale nella sua requisitoria al processo Mills a carico di Silvio Berlusconi, ha parlato di ”difesa falsificata”.    Il pm ha detto ai giudici che e’ stata creata ”una fittizia sequenza di carte per sostenere la tesi” che i 600 mila dollari, ritenuti il ‘prezzo della corruzione’, provenivano dall’armatore Diego Attanasio.  ”Un atto corruttivo di queste dimensioni, che ha di fatto ingannato due tribunali, mi pare assurdo non trovi giustizia”. E’ uno dei passaggi della requisitoria del pm di Milano Fabio De Paquale al processo Mills, durante la quale ha chiesto una condanna a 5 anni di carcere per Silvio Berlusconi.

I due tribunali che secondo il pm sono stati ingannati sono quelli davanti ai quali si sono celebrati i processi per le tangenti alla Gdf e All Iberian. Per il pm Fabio De Pasquale la prescrizione del reato contestato a Berlusconi al processo Mills, a seconda di alcune variabili offerte anche dalla giurisprudenza, cade tra il 3 maggio e la meta’ di luglio di quest’anno. Il calcolo e’ stato fatto dallo stesso pm al termine della sua requisitoria, durante la quale ha chiesto 5 anni di carcere per l’ex premier.

De Pasquale nel calcolare i termini di prescrizione ha stabilito la data del 3 maggio prossimo qualora il reato sia stato commesso l’11 novembre del ’99 mentre ha indicato la meta’ di luglio nel caso in cui il reato, come lui stesso sostiene, sia stato commesso il 29 febbraio 2000. In questo conteggio peraltro De Pasquale ha stabilito che le sospensioni della prescrizione che ci sono state nel corso del processo, in particolare quelle dovute agli stop in attesa della decisione della Consulta (sul lodo Alfano e sul legittimo impedimento), sono terminate con la ripresa del dibattimento e non, come ha sostenuto la difesa, subito dopo la decisione della Corte Costituzionale.