Stefano Cucchi, per il Pg della Cassazione fu una “punizione corporale”, chiesta conferma condanne dei 4 carabinieri

Processo Stefano Cucchi, ultimo atto: a 13 anni dalla morte del geometra romano la Cassazione è chiamata a pronunciarsi sui 4 carabinieri imputati per il pestaggio portato alla luce dall'inchiesta bis. Il Pg Tomaso Epidendio ha chiesto la conferma di tutte le condanne.

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Aprile 2022 - 16:07 OLTRE 6 MESI FA
Stefano Cucchi, Pg Cassazione chiede la conferma delle condanne per i 4 carabinieri imputati

Stefano Cucchi, Pg Cassazione chiede la conferma delle condanne per i 4 carabinieri imputati (Foto Ansa)

Confermare le condanne ai 4 carabinieri imputati per la morte di Stefano Cucchi. E’ la richiesta del Pg della Cassazione Tomaso Epidendio nel processo nato dall’inchiesta bis. Il giovane romano è deceduto nel 2009 in seguito alle percosse ricevute nella notte tra il 15 e il 16 ottobre nella caserma Casilina dopo che era stato fermato per stupefacenti.

Lo scorso 7 maggio la Corte di Assise di Appello di Roma aveva condannato a 13 anni di carcere per omicidio preterintenzionale i due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, accusati dell’aggressione nei confronti di Cucchi. Condannati anche il maresciallo Roberto Mandolini a 4 anni per falso e, per lo stesso reato ma a due anni e mezzo, Francesco Tedesco, il militare che con le sue dichiarazioni aveva fatto luce sul quanto avvenuto nella caserma Casilina la notte dell’arresto di Cucchi.

In particolare il Pg ha chiesto di confermare le condanne per omicidio preterintenzionale nei confronti di Di Bernardo e D’Alessandro e la relativa pena a 13 anni di reclusione. Chiesta la conferma anche della condanna a 4 anni per falso nei confronti del maresciallo Roberto Mandolini. Da confermare infine la responsabilità per stesso reato di Francesco Tedesco, ma solo per lui il Pg ha chiesto l’annullamento con rinvio in relazione al trattamento sanzionatorio.

Un appello bis potrebbe diminuire l’entità della pena per Tedesco (due anni e sei mesi), se ricevesse la concessione delle attenuanti generiche. 

Stefano Cucchi, il Pg: “Fu una via Crucis notturna”

“Fu una via crucis notturna quella di Stefano Cucchi, portato da una stazione all’altra” ha sottolineato in aula il Pg della Cassazione, “e tutte le persone che entrarono in contatto con lui dopo il pestaggio sono rimaste impressionate dalle condizioni del Cucchi: si tratta di un gran numero di soggetti tra i quali infermieri, personale delle scorte, detenuti, agenti di guardia”.

“Davvero si può ritenere che questo numero impressionate di soggetti abbia congiurato contro i carabinieri?”, ha domandato. 

Stefano Cucchi, il Pg: “Punizione corporale di enorme gravità”

“Si tratta di soggetti professionalmente preparati che si trovano ad affrontare una reazione prevedibile, e nemmeno delle più eclatanti, durante il fermo di Stefano Cucchi che rifiuta di sottoporsi al foto-segnalamento”, ha detto il Pg Epidendio, aggiungendo che il pestaggio attuato dai carabinieri nella caserma Casilina “è stato una punizione corporale di straordinaria gravità, caratterizzata da una evidente mancanza di proporzione con l’atteggiamento non collaborativo del Cucchi”.

Per questo, il Pg ha chiesto la conferma dell’aggravante dei futili motivi per gli imputati.