Umbria. La sorella dell’assessore ristruttura casa con fondi regionali?

Pubblicato il 2 Febbraio 2012 - 13:41 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Un finanziamento di 83 mila euro per ristrutturare la casa di Gioia Cecchini, sorella dell’assessore regionale Fernanda Cecchini. Il quotidiano Il Giornale ha sollevato il caso della sorella dell’assessore all’Agricoltura, che per la ristrutturazione della sua casa sarà coperta al 50 per cento da fondi destinati al “Programma di sviluppo rurale”. La Cecchini, racconta il giornale, è arrivata nona su una graduatoria di 394 partecipanti. Il bando pubblico, con 5 milioni di euro provenienti dalla Ue, è destinati allo “sviluppo e il rinnovamento dei villaggi”. Il Giornale si chiede ora se la ristrutturazione di una casa privata possa rientrare nei requisiti previsti dal bando.

Il Programma di sviluppo rurale era stato lanciato dall’amministrazione regionale del Pd, di cui Fernanda Cecchini fa parte. Cecchini, intervistata dal quotidiano, ha detto: “i bandi sono emanati sulla base di “criteri di selezione” che non vengono approvati dalle strutture regionali, ma dal Comitato di sorveglianza del programma regionale – e aggiunge  – Il bando è partito molto prima che arrivassi io come assessore”. La Cecchini ha anche spiegato di non sapere se possiede quote della casa in questione: “Forse dal punto di vista formale, non saprei dovrei consultare il geometra… gli avvocati… ma della successione chi se ne occupa?”.

“Per conseguire la concessione del finanziamento, il richiedente deve soddisfare alcuni adempimenti previsti dal bando – ha detto l’assessore Cecchini al Giornale – e mia sorella non ha provveduto a tali adempimenti né ha presentato la documentazione prevista dal bando per accedere alla graduatoria definitiva e quindi al finanziamento. Di conseguenza, quei soldi sono virtuali. Perché dobbiamo fare il processo alle intenzioni? Lei ne ha diritto, dopo non so, si tratta di una graduatoria provvisoria. Se uno vuol fare qualche imbroglio non va a partecipare a un bando pubblico. Mi sembra che si stia infierendo contro di me, occhio che partono le querele”.

La Cecchini ha poi detto al giornalista Gian Mario Chiocci: “Se uno avesse voluto fare il furbo utilizzava il nome di mamma e non quello di mia sorella uguale al mio. Io dormo tranquilla, non ho preso un euro, in quella casa non ci vivo”. Chiocci però solleva poi un altro dubbio: nella graduatoria 4 progetti tra i primi 10 classificati sono per Città di Castello, di cui Cecchini era sindaco prima di divenire assessore, ed uno dei quattro progetti è stato presentato da un parente dell’attuale vicesindaco della città.