Datagate, Snowden: “Pronto a nuove rivelazioni. Gli Usa temono la verità”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Luglio 2013 - 00:16 OLTRE 6 MESI FA
Edward Snowden (LaPresse)

Edward Snowden (LaPresse)

LONDRA – Edward Snowden rompe il silenzio per la prima volta da quando si trova a Mosca e afferma di avere il diritto di rivelare nuove informazioni sul Datagate.

In una lettera diffusa da Wikileaks, Snowden aggiunge che gli Usa lo stanno perseguitando illegalmente, ringrazia l’Ecuador per averlo aiutato a andare in Russia, e per l’esame di richiesta di asilo.

Snowden accusa inoltre il presidente americano, Barack Obama, di impiegare contro la sua persona ”i vecchi e cattivi strumenti dell’aggressione politica” e di usare ”la cittadinanza come un’arma per farlo tacere”.

”Il presidente – afferma ancora – è impaurito da un’opinione pubblica informata e arrabbiata” che chiede la verità.

Quello di Snowden è un durissimo atto di accusa verso la Casa Bianca e l’attuale governo degli Stati Uniti. ”Ho lasciato Hong Kong una settimana fa – scrive Snowden  – quando è stato chiaro che la mia libertà e la mia sicurezza erano minacciate dal mio governo solo per aver rivelato la verità”. L’ex contractor della National Security Agency (NSA) spiega quindi come Obama aveva promesso che non avrebbe permesso ”nessun intrallazzo diplomatico” riguardo al mio caso. ‘

‘Ma dopo questa promessa – afferma la ‘talpa’ – il presidente ha ordinato al suo vice Joe Biden di fare pressioni sui leader di vari Paesi ai quali io avevo chiesto protezione, in modo che respingano la mia richiesta di asilo politico”.

”Questo tipo di inganno da parte di un leader mondiale non è né giustizia – prosegue Snowden – né la pena dell’esilio. Questi sono i vecchi, cattivi strumenti dell’aggressione politica. Il loro scopo è di impaurire, non me, ma tutti quelli che vorrebbero uscire allo scoperto dopo di me”. Snowden quindi sottolinea come ”per decenni gli Usa sono stati i più forti difensori dei diritti umani e del diritto di asilo. Tristemente questo diritto viene ora respinto dall’attuale governo del mio Paese”.